- Roma repubblicana e Roma imperiale 200 a.C. - 476 d.C.
 

Roma alla fine della II guerra punica 202 a.C. è domina sull’area del Mediterraneo e in tutto il territorio della penisola italica.
La Roma Repubblicana è governata dal SENATO composto da cittadini romani eletti dal popolo.
Il Senato gestisce la vita politica e controlla tutto quanto avviene nel territorio; emette le leggi, elegge i comandanti degli eserciti e gestisce il tesoro e l’emissione di monete.
La Zecca posta sul Campidoglio conia monete in grande numero, necessarie per i commerci interni e con le genti sottomesse. La moneta è il DENARIO con i suoi sottomultipli.

Il Denario resterà per tre secoli quello che era stata la dracma greca in precedenza, facendo paragoni a noi vicini ricordiamo la sterlina nel secolo scorso soppiantata oggi dal dollaro.

Sui denari o sottomultipli dal 200 a.C. al 50 a.C. sono rappresentate al :

Su alcune emissioni compare la scritta del legato o del console per le quali il Senato ha autorizzato l’emissione.
Nel periodo 100 – 80 a.C. i patrizi hanno il sopravvento sulle masse, sulle monete compariranno le raffigurazioni delle famiglie più antiche: Gena Amelia, Cornelia, Cecilia, Giulia.
Con l’inizio delle guerre civili 80 – 20 a.C. nasce un fenomeno sconosciuto per il mondo romano. I diversi comandanti, impegnati in imprese militari, per pagare i soldati iniziano a coniare moneta senza il permesso del Senato.
Le emissioni vengono fatte da zecche diverse che mantengono costante il peso del metallo, la sua qualità e la caratteristica dei tondelli (sono considerati buona moneta).
Lo scopo di queste emissioni di monete è dare la ‘decima’ ai soldati, mostrare a chi le riceve o le utilizza l’importanza della persona che le ha emesse, la sua potenza e le sue attività.

Possiamo affermare che questa monetazione è propaganda e pubblicità per i comandanti nelle loro campagne politiche.

Significative sono le monete di Cneo Pompeo e di Giulio Cesare, sulle quali sono impressi i nomi e le loro gesta.
Cneo Pompeo, console per la Sicilia, comandante della flotta del Mediterraneo, imprime sulle sue monete le navi o il rostro delle stesse.
Giulio Cesare imprime l’elefante a simbolo di grande soldato conquistatore delle Gallie.
(monete emesse tra il 51 ed il 49 a.C. per pagare i soldati al ritorno dalle Gallie in attesa di passare il Rubicone).
Giulio Cesare sconfigge il rivale Pompeo nella battaglia di Munda e resta l’unico ‘padrone’ di Roma. Il Senato nei primi mesi del 44 a.C. decreta l’onore di mettere il ritratto di Cesare sulle monete.

Ricordiamo che la tradizione repubblicana romana non consentiva di riprodurre il ritratto di un vivente sulle monete.

Le guerre civili terminano con la vittoria di CAIO GIULIO CESARE OTTAVIANO che diventa il primo Imperatore con il nome di    CESARE AUGUSTO   27 a.C. – 14 d.C.
A Lui spetta il riordino del sistema monetale del 19 a.C. stabilendo nuovi rapporti fra tipologie di monete. Si riprende la coniazione dell’oro e delle monete in lega di rame ( bronzo e in oricalco)

(Oricalco lega di rame 80% e zinco 20% di colore giallo-oro, nota anche per ottone)

Con la riforma di Augusto del 19 a.C. la Zecca di Roma inizia la nuova tipologia e l’Imperatore viene messo in grande evidenza sui tondelli monetali.
Le monete in oro e argento sono coniate per conto dell’Imperatore che le emetterà in qualità di comandante militare.
Le monete di bronzo sono gestite dal Senato e portano le iniziali S. C. ( Senatus Consultus )

Il peso di riferimento rimane la " libbra romana" di gr. 327,45.

Da una libbra di oro si ricavavano 42 Aurei

Da una libbra di argento si ricavano 84 Denarii
 

AUREO Au
7,8 gr
= 25 Denari     
DENARIO Ag
3,9 gr
= 4 Sestrezi = 16 Assi
SESTRERZIO Ae
27 gr
= 2 Dupondi = 4 Assi
DUPONDIO Br
21,8 gr
= 2 Assi = 6 Quadranti
ASSE Br
10,9 gr
= 3 Quadranti
 
QUADRANTE Br
3,4 gr

 
 

Il rapporto fra Argento e Oro viene fissato a 12 : 1

Il rapporto fra Rame e Argento viene fissato a 45 : 1
 

La Monetazione Imperiale copre 500 anni di storia. Inizia con AUGUSTO e termina con l’ultimo imperatore d’occidente ROMOLO AUGUSTO nel 476 d.C. ucciso dal barbaro Odoacre.
Durante questi secoli si hanno continue riforme e correzioni delle monete, qui vogliamo indicare le più importanti.

Nerone nel 64 d.C. cambia i rapporti di produzione ed elimina il bronzo sostituendolo con l’oricalco. Il Senato non ha più il controllo sull’emissione delle monete.

Da una libbra di oro si ricavavano 48 Aurei gr. 6,8

Da una libbra di argento si ricavano 96 Denarii gr. 3,4

L’imperatore riesce ad avere più monete dal medesimo quantitativo di metallo, ricavandone un grosso risparmio per lo Stato.

Nel Tardo Impero a partire dal 200 d.C. si hanno lotte per l'elezione ad imperatore. Gli eredi o generali potenti si combattono portando nelle province morte e povertà. Nello stesso periodo alle frontiere le tribù dei popoli barbari iniziano a penetrare nell’Impero ed occupare terre.
Per pagare i soldati o per allontanare le tribu barbariche dai territori occupati furono necessari molti "Denarii".
Si arrivò con Settimio Severo (193-211d.C.) e Caracalla (211-217 d.C.) a coniare denarii con contenuto di argento ridotto ( 40 – 50 %).

Per riorganizzare la nuova situazione economica viene emessa una nuova moneta l’ANTONINIANO".

Con questa moneta ha inizio una circolazione monetaria che definiamo" fiduciaria"

Il valore dichiarato non corrisponde al metallo contenuto e viene accettata solo per imposizione dell’autorità.

Nelle monete l’argento diventa sempre più raro fino ad avere degli Antoniniani argentati.
Per i grandi scambi gli Imperatori del tardo impero ricorrono all’Aureo che rimane la sola moneta di garanzia.
In questo periodo nascono nuove Zecche per far fronte alla richiesta sempre maggiore di monete.

Ricordiamo per l’Italia la zecca di Milano ( Mediolanum ) la zecca di Pavia ( Ticinum ).

La situazione economica subì modifiche con DIOCLEZIANO che non mancò di variare i rapporti di fabbricazione e creò una nuova moneta il " follis ". La riforma non portò migliramenti nella vita economica inoltre dopo la sua morte iniziarono nuove sanguinose guerre per la successione.

Il vincitore nel 324 d.C. sarà COSTANTINO che subito decide alcune modifiche importanti:

-IMPERO D’ORIENTE con capitale Costantinopoli.
(città da lui edificata nel Medio Oriente sullo stretto del Bosforo )

-IMPERO D’OCCIDENTE con capitale Roma.

Da una libbra di oro ( gr.327,45 ) si ricavavano 72  SOLIDI   gr. 4,5
 

Gli imperatori succeduti a Costantino non riescono a fermare le genti barbariche che penetrano nelle ricche province. L’Impero d’Occidente è invaso dai barbari che ne decretano la fine nel 476 d.C.
L’emissione delle monete è garantita dall’Impero d’Oriente e per le terre occidentali inizia un periodo di decadenza e degrado. Questo periodo è conosciuto come MEDIO EVO.

Il SOLIDO è la moneta in oro che gli imperatori d’oriente continueranno a coniare per diversi secoli e diventerà il riferimento per le tutte le genti del Medio Evo.
E’ da ritenne il Dollaro dell’antichità

A conclusione del periodo imperiale diciamo che la sua monetazione affascina per la ritrattistica degli Imperatori e dei vari personaggi impressi tra i quali bellissimi sono i ritratti femminili delle mogli imperiali o donne importanti.

La moneta in molti casi costituisce l’unico documento che ci consente di conoscere l’aspetto di persone imperiali romane e di conoscere monumenti distrutti dal tempo.
 
 

Aneddoti

 

Oggi diciamo che una persona è scrupolosa se è diligente, esegue tutte le cose con cura, dubbiosa e precisa in quello che fa.
Non sarà la nostra parola arrivata a noi, in conseguenza al significato antico.... con il quale si determinava il peso di tutte le cose anche le più piccole.
Importante è ricordare che i  Romani usarono come unità di peso lo "SCRUPOLO" che corrispondeva al nostro sistema a 1,137 grammi.

I Romani basarono tutte le loro attività su questa unità di misura.
Per le monete il peso di riferimento diventa:
    1 libbra = 12 once = 288 scrupoli
    1 oncia = 24 scrupoli

Sulla base del peso teorico di 327,45 attribuito alla libra romana sono stati calcolati i seguenti rapporti con il nostro sistema ponderale:
    1 libbra          = gr. 327,450 ca
    1 oncia        = gr.   27,287 ca
    1 scrupolo   = gr.     1,137 ca

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Il re (etrusco) Servio Tullio nel 578 –535 a.C. rappresenta sulle monete dei simboli in particolar modo figure di bestiame e da ciò deriva la parola "pecunia" denaro.

Sotto questo re vennero contate le monete e si dice che ammontavano a 120.000 assi.

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I Galli nel 396 a.C. occupano Roma . Tito Livio ci informa che pretesero 1000 libbre d’oro, le pesavano con pesi falsi ed alle pretese dei Romani, Brenno aggiunse la sua spada sul piatto della bilancia pronunciando la famosa frase "Guai ai vinti".

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La seconda guerra punica finisce con la battaglia di Zama nel 202 a.c. dove il generale romano Scipione sconfigge Annibale cartaginese. Roma diventa padrona del Mediterraneo e a Cartagine fu imposto il pagamento di 10.000 talenti in 50 anni; circa 30 milioni di didracme (6,5 gr.) pari a 250 tonnellate attuali.

Con queste rimesse in argento Roma può imporre la sua moneta in tutto il territorio da lei controllato.

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Nerone nel 64 d.C. con la sua riforma monetaria decide di togliere al Senato il controllo sulle emissioni delle monete di BRONZO e ne sostituisce il metallo con l’ORICALCO ( rame 80% - zinco 20% ). Lo zinco era un metallo il cui costo di produzione era superiore allo stagno, così Nerone pensò di porre il valore del Sestrerzio con rame alla pari del Sestrerzio con zinco, diminuì il peso di quest'ultimo.
Nerone riusci a tanto perché le miniere da dove si estraeva lo zinco erano date quali proprietà all’imperatore.

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Con la diminuzione dell’argento contenuto nelle monete ai generali e ai commercianti del 250 - 350 d.C. non conviene conservarle e scelgono un nuovo tipo di tesoro che assicuri nel tempo il valore.
Utilizzando l’argento o il bronzo si creano oggetti per la casa che i signori possono far vedere a chiunque e nello stesso tempo diventano mezzo di pagamento veritiero.
Gli artigiani producono dei grossi piatti finemente lavorati, cucchiai di varie forme d’uso e grandi candelabri in argento o in bronzo.
E’ interessante sapere che gli oggetti in argento hanno una caratteristica:

- I piatti sono di peso sempre multiplo della libbra romana.

Ancora oggi manteniamo il 12 come numero dei pezzi che formano un servizio di casa.
Quando andiamo nei negozi e acquistiamo un servizio di piatti, di posate, da caffè, ecc, lo specifichiamo da 12 o da 6 pezzi.
 
                                                                                         continua ERA MEDIOEVALE