- Roma repubblicana e
Roma imperiale 200 a.C. - 476 d.C.
Roma alla fine della II guerra punica 202
a.C. è domina sull’area del Mediterraneo e in tutto il territorio
della penisola italica.
La Roma Repubblicana è governata dal
SENATO composto da cittadini romani eletti dal popolo.
Il Senato gestisce la vita politica e controlla tutto quanto avviene nel
territorio; emette le leggi, elegge i comandanti degli eserciti e gestisce
il tesoro e l’emissione di monete.
La Zecca posta sul Campidoglio conia monete in grande numero, necessarie
per i commerci interni e con le genti sottomesse. La moneta è il
DENARIO con i suoi sottomultipli.
Il Denario resterà per tre secoli quello che era stata la dracma greca in precedenza, facendo paragoni a noi vicini ricordiamo la sterlina nel secolo scorso soppiantata oggi dal dollaro.
Sui denari o sottomultipli dal 200 a.C. al 50 a.C. sono rappresentate al :
Possiamo affermare che questa monetazione è propaganda e pubblicità per i comandanti nelle loro campagne politiche.
Significative sono le monete di Cneo Pompeo e di Giulio Cesare, sulle quali
sono impressi i nomi e le loro gesta.
Cneo Pompeo, console per la Sicilia, comandante della flotta del Mediterraneo,
imprime sulle sue monete le navi o il rostro delle stesse.
Giulio Cesare imprime l’elefante a simbolo di grande soldato conquistatore
delle Gallie.
(monete emesse tra il 51 ed il 49 a.C. per pagare i soldati al ritorno
dalle Gallie in attesa di passare il Rubicone).
Giulio Cesare sconfigge il rivale Pompeo nella battaglia di Munda e resta
l’unico ‘padrone’ di Roma. Il Senato nei primi mesi del
44 a.C. decreta l’onore di mettere il ritratto di Cesare sulle monete.
Ricordiamo che la tradizione repubblicana romana non consentiva di riprodurre il ritratto di un vivente sulle monete.
Le guerre civili terminano con la vittoria di CAIO
GIULIO CESARE OTTAVIANO che diventa il primo Imperatore con il nome
di CESARE AUGUSTO
27 a.C. – 14 d.C.
A Lui spetta il riordino del sistema monetale del 19 a.C. stabilendo nuovi
rapporti fra tipologie di monete. Si riprende la coniazione dell’oro
e delle monete in lega di rame ( bronzo e in oricalco)
(Oricalco lega di rame 80% e zinco 20% di colore giallo-oro, nota anche per ottone)
Con la riforma di Augusto del 19 a.C. la Zecca di Roma inizia la nuova
tipologia e l’Imperatore viene messo in grande evidenza sui tondelli
monetali.
Le monete in oro e argento sono coniate per conto dell’Imperatore
che le emetterà in qualità di comandante militare.
Le monete di bronzo sono gestite dal Senato e portano le iniziali
S. C. ( Senatus Consultus )
Il peso di riferimento rimane la " libbra romana" di gr. 327,45.
Da una libbra di oro si ricavavano 42 Aurei
Da una libbra di argento si ricavano 84 Denarii
AUREO | Au |
7,8 gr
|
= | 25 Denari | ||
DENARIO | Ag |
3,9 gr
|
= | 4 Sestrezi | = | 16 Assi |
SESTRERZIO | Ae |
27 gr
|
= | 2 Dupondi | = | 4 Assi |
DUPONDIO | Br |
21,8 gr
|
= | 2 Assi | = | 6 Quadranti |
ASSE | Br |
10,9 gr
|
= | 3 Quadranti | ||
QUADRANTE | Br |
3,4 gr
|
Il rapporto fra Argento e Oro viene fissato a 12 : 1
Il rapporto fra Rame e Argento viene fissato a 45
: 1
La Monetazione Imperiale copre 500 anni di storia. Inizia con AUGUSTO e
termina con l’ultimo imperatore d’occidente ROMOLO AUGUSTO nel
476 d.C. ucciso dal barbaro Odoacre.
Durante questi secoli si hanno continue riforme e correzioni delle monete,
qui vogliamo indicare le più importanti.
Nerone nel 64 d.C. cambia i rapporti di produzione ed elimina il bronzo sostituendolo con l’oricalco. Il Senato non ha più il controllo sull’emissione delle monete.
Da una libbra di oro si ricavavano 48 Aurei gr. 6,8
Da una libbra di argento si ricavano 96 Denarii gr. 3,4
L’imperatore riesce ad avere più monete dal medesimo quantitativo di metallo, ricavandone un grosso risparmio per lo Stato.
Nel Tardo Impero a partire dal 200 d.C. si hanno lotte per l'elezione ad
imperatore. Gli eredi o generali potenti si combattono portando nelle province
morte e povertà. Nello stesso periodo alle frontiere le tribù
dei popoli barbari iniziano a penetrare nell’Impero ed occupare terre.
Per pagare i soldati o per allontanare le tribu barbariche dai territori
occupati furono necessari molti "Denarii".
Si arrivò con Settimio Severo (193-211d.C.) e Caracalla (211-217
d.C.) a coniare denarii con contenuto di argento ridotto ( 40 – 50 %).
Per riorganizzare la nuova situazione economica viene emessa una nuova moneta l’ANTONINIANO".
Con questa moneta ha inizio una circolazione monetaria che definiamo" fiduciaria"
Il valore dichiarato non corrisponde al metallo contenuto e viene accettata solo per imposizione dell’autorità.
Nelle monete l’argento diventa sempre più raro fino ad avere
degli Antoniniani argentati.
Per i grandi scambi gli Imperatori del tardo impero ricorrono all’Aureo
che rimane la sola moneta di garanzia.
In questo periodo nascono nuove Zecche per far fronte alla richiesta sempre
maggiore di monete.
Ricordiamo per l’Italia la zecca di Milano ( Mediolanum ) la zecca di Pavia ( Ticinum ).
La situazione economica subì modifiche con DIOCLEZIANO che non mancò di variare i rapporti di fabbricazione e creò una nuova moneta il " follis ". La riforma non portò migliramenti nella vita economica inoltre dopo la sua morte iniziarono nuove sanguinose guerre per la successione.
Il vincitore nel 324 d.C. sarà COSTANTINO che subito decide alcune modifiche importanti:
-IMPERO D’OCCIDENTE con capitale Roma.
Gli imperatori succeduti a Costantino non riescono a fermare le genti barbariche
che penetrano nelle ricche province. L’Impero d’Occidente è
invaso dai barbari che ne decretano la fine nel 476 d.C.
L’emissione delle monete è garantita dall’Impero d’Oriente
e per le terre occidentali inizia un periodo di decadenza e degrado.
Questo periodo è conosciuto come MEDIO EVO.
Il SOLIDO è la moneta in oro che gli imperatori d’oriente
continueranno a coniare per diversi secoli e diventerà il riferimento
per le tutte le genti del Medio Evo.
E’ da ritenne il Dollaro dell’antichità
A conclusione del periodo imperiale diciamo che la sua monetazione affascina per la ritrattistica degli Imperatori e dei vari personaggi impressi tra i quali bellissimi sono i ritratti femminili delle mogli imperiali o donne importanti.
La moneta in molti casi costituisce l’unico documento che ci consente
di conoscere l’aspetto di persone imperiali romane e di conoscere monumenti
distrutti dal tempo.
Aneddoti
Oggi diciamo che una persona è scrupolosa
se è diligente, esegue tutte le cose con cura, dubbiosa e precisa
in quello che fa.
Non sarà la nostra parola arrivata a noi, in
conseguenza al significato antico.... con il quale si determinava il peso
di tutte le cose anche le più piccole.
Importante è ricordare che i Romani usarono
come unità di peso lo "SCRUPOLO" che corrispondeva al nostro sistema
a 1,137 grammi.
I Romani basarono tutte le loro attività su
questa unità di misura.
Per le monete il peso di riferimento diventa:
1 libbra = 12 once = 288 scrupoli
1 oncia = 24 scrupoli
Sulla base del peso teorico di 327,45 attribuito
alla libra romana sono stati calcolati i seguenti rapporti con il nostro
sistema ponderale:
1 libbra
= gr. 327,450 ca
1 oncia
= gr. 27,287 ca
1 scrupolo = gr.
1,137 ca
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Il re (etrusco) Servio Tullio nel 578 –535 a.C. rappresenta sulle monete dei simboli in particolar modo figure di bestiame e da ciò deriva la parola "pecunia" denaro.
Sotto questo re vennero contate le monete e si dice che ammontavano a 120.000 assi.
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I Galli nel 396 a.C. occupano Roma . Tito Livio ci informa che pretesero 1000 libbre d’oro, le pesavano con pesi falsi ed alle pretese dei Romani, Brenno aggiunse la sua spada sul piatto della bilancia pronunciando la famosa frase "Guai ai vinti".
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La seconda guerra punica finisce con la battaglia di Zama nel 202 a.c. dove il generale romano Scipione sconfigge Annibale cartaginese. Roma diventa padrona del Mediterraneo e a Cartagine fu imposto il pagamento di 10.000 talenti in 50 anni; circa 30 milioni di didracme (6,5 gr.) pari a 250 tonnellate attuali.
Con queste rimesse in argento Roma può imporre la sua moneta in tutto il territorio da lei controllato.
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Nerone nel 64 d.C. con la sua riforma monetaria decide di togliere al Senato
il controllo sulle emissioni delle monete di BRONZO e ne sostituisce il metallo
con l’ORICALCO ( rame 80% - zinco 20% ). Lo zinco era un metallo il
cui costo di produzione era superiore allo stagno, così Nerone pensò
di porre il valore del Sestrerzio con rame alla pari del Sestrerzio con zinco,
diminuì il peso di quest'ultimo.
Nerone riusci a tanto perché le miniere da dove si estraeva lo zinco
erano date quali proprietà all’imperatore.
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Con la diminuzione dell’argento contenuto
nelle monete ai generali e ai commercianti del 250 - 350 d.C. non conviene
conservarle e scelgono un nuovo tipo di tesoro che assicuri nel tempo il
valore.
Utilizzando l’argento o il bronzo si creano
oggetti per la casa che i signori possono far vedere a chiunque e nello
stesso tempo diventano mezzo di pagamento veritiero.
Gli artigiani producono dei grossi piatti finemente
lavorati, cucchiai di varie forme d’uso e grandi candelabri in argento
o in bronzo.
E’ interessante sapere che gli oggetti in argento
hanno una caratteristica:
- I piatti sono di peso sempre multiplo della libbra romana.