- Impero romano d’oriente e periodo barbarico italiano 476 d.C. – 1100 d.C.
Il periodo che va dalla caduta dell’impero d’occidente 476 d.C. alla scoperta dell’America 1492 è conosciuto come ERA MEDIOEVALE ed è suddivisa in due periodi:
- Alto Medio Evo dal 476 al 1000
- Basso Medio Evo dal 1000 al 1492.
Nell’ Alto Medio Evo il mondo mediterraneo è diviso tra le terre d’Oriente e le terre d’Occidente. In Oriente la civiltà romana continuerà le proprie tradizioni trasformandole lentamente con il passare dei secoli, in Occidente a causa dell’arrivo delle popolazioni barbare, la civiltà romana si trasforma velocemente integrandosi con le usanze e i costumi delle nuove genti.
Nell’Oriente l’antico Impero Romano che conosciamo anche come
Impero Bizantino, si organizza e per altri 500 anni domina la vita economica
e politica della zona, influenzando per alcuni secoli gli avvenimenti occidentali.
La moneta bizantina si identifica nel "
Solido" in oro
rimarrà la base per il commercio e lo scambio per tutto l'alto medio
evo.
La monetazione bizantina continuava quanto stabilito
dalla riforma di Costantino I verso il 309.
Il < SOLIDUS > coniato a Costantinopoli pesa
4,5 g. ed i suoi 72 pezzi comportano 4,5 x 72 = 324,0 g.; la differenza
di 3,45 g. al peso di 1 libbra ( =327,45 g.) si pensa servisse a coprire
le spese di coniazione.
La monetazione bizantina prevede anche sottomultipli sempre in oro voluti dall'imperatore Anastasio I (491 - 518) con la riforma del 498:
1 Solidus = 2 Semisses = 3 Tremisses
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Solidus |
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Semissis |
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Tremissis |
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Per le piccole spese la riforma di Anastasio I conia monete in argento e in rame chiamate Miliaresia (ag), Folles (cu), Nummia (cu).
Ricordiamo che 1 Solidus = 12 Miliaresia = 420 Folles M = 16.800
Nummia
e il rapporto valore-peso era
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Nei territori dell’estremo oriente dal 700 d.C. nascerà
una nuova realtà che si diffonderà rapidamente nel nord africa
e mediterraneo meridionale gli ARABI.
Imitando la monetazione bizzantina conieranno una moneta simile il "TARI"
In Occidente l’impero e percorso dai popoli danubiani barbari che
entravano nelle terre della Valle Padana al soldo degl’imperatori bizantini
che intendevano riprendere il controllo su quelle terre.
Nel periodo che va dal 500 al 800 d.C. i popoli barbari che percorrono
le terre italiche distruggono città e villaggi, rendono le terre fertili
non più coltivabili e sconvolgono il sistema commerciale romano.
Nel 500 i Visigoti sono nella Spagna, i Franchi occupano tutte le terre
del Rodano, della Senna e le terre Danubiane Germaniche e i Goti occupano
i territori dell’Italia.
Va ricordato il re goto TEODORICO inviato in Italia dai bizantini per
la conquista di Ravenna dopo la vittoria si proclamerà re delle terre
conquistate. Nel suo lungo regno 493 – 526 d.C. riportò a splendore
le città di Roma , Ravenna e Milano e amministrò il regno con
gran sapienza.
Nel 568 d.C. i Longobardi penetrano nelle terre della Valle Padana e occupano
quasi tutta la penisola creando uno stato forte e ben organizzato.
I Longobardi apprendono ed adottano usi e costumi delle genti latine e
danno inizio ad una nuova società colta e organizzata.
La politica longobarda non è più soggetta alla volontà
imperiale ma è autonoma, i re longobardi con i vari duchi che lo
circondano controllano e gestiscono il territorio, emanano proprie leggi
e utilizzano le zecche romane coniando propria moneta.
Grande importanza è la loro conversione al cristianesimo di fede
cattolica, agli inizi del 600 d.C. per merito della regina TEODOLINDA, che
sposa re Autari ed in seconde nozze re Agilulfo.
Della regina Teodolinda conserviamo nel Duomo di Monza la tomba e oggetti
dell’epoca, tra i quali la "CHIOCCIA CON I PULCINI" e la " CORONA
FERREA" che si ritiene costruita utilizzando i chiodi serviti per crocefiggere
GESÙ.
La corona simbolo del potere imposto dalla volontà divina fu usata
per incoronare i Re Italia, ricordiamo Carlo Magno, Federico II, Napoleone,
ecc.
Il 22 Novembre del 603 il re ROTARI in Pavia emette un documento conosciuto
come "L’EDITTO DI ROTARI" considerato la "costituzione" del Regno
Longobardo.
Con re LIUTPRANDO 712 – 744 i longobardi raggiungono la massima
espansione economica e commerciale. Abbiamo i primi trattati commerciali
che stabiliscono come utilizzare al meglio il territorio, le vie d’acqua,
i costi e i rapporti con le monete circolanti. Questi documenti saranno
la base per lo sviluppo dopo l’anno 1000.
Nella monetazione compaiono i " tremissi longobardi
" che sostituiscono l’oro di Bisanzio.
La monetazione longobarda si può ritenere una
imitazione o copia della monetazione dell'impero bizzantino al quale erano
legati da rapporti politici e commerciali.
Del perido longobardo si conoscono coniazioni
di diverse zecche, oltre all'autorità centrale il re anche i duchi
emisero moneta. Ricordiamo la monertazione di Cividale, di Pavia e del
ducato di Benevento.
Della civiltà longobarda conserviamo in molte parti d’Italia
opere rilevanti, le troviamo a Cividale del Friuli, Pavia, Monza, Cremona,
Benevento, ecc.
La potenza longobarda, la loro ricchezza in continua espansione e la volontà
di unire sotto di loro tutte le terre della penisola, genera odio e invidia.
La volontà di conquistare il Lazio e Roma, tenuti dal Papa dopo
la scacciata dei Bizantini, genera il motivo affinché il Papa unito
ad alcuni Duchi longobardi del beneventano chiamino in loro aiuto il re dei
Franchi " CARLO MAGNO ".
Carlo Magno scende in Italia nel 773 e vinto re Desiderio e il figlio
Adelchi si proclama "rex Langobardorum".
Nell’anno 800 le terre italiane sono unite al regno dei franchi
e con Carlo Magno incoronato imperatore da papa Leone III a Roma, proclamato
il "Sacro Romano Impero".
Carlo Magno decide di unificare il sistema dei pagamenti commerciali e
decreta una grande riforma monetale.
Nel 794, durante il Concilio di Francoforte sul Meno, Carlo Magno emana
un "Editto" col quale veniva fatto obbligo a tutti i sudditi di accettare,
nelle compravendite "isti nòvi denari"
.
L’argento è il metallo di riferimento e l’unità di peso è la libbra carolingia del peso di circa 410 grammi.
1 libbra =
20 soldi =
240 denari
1 soldo =
12 denari
1 denaro = 32
grani (di Parigi)
Il denaro d’argento diventa la moneta di riferimento ed unica vera moneta.
In pratica non era una gran moneta, era piccola e pesava circa 1,7 grammi con una lega di argento al 950/1000.
La gente per pagare cifre elevate incominciò ad usare il termine "libbra" per indicare l’equivalente di 240 denari e per meglio identificare questo valore lo chiamarono "LIRA".
Un pagamento di 14.415 denari s’indicava anche in 60 lire, 1 soldo,
3 denari.