Cosi nacque Milano

L’origine di Milano e del suo nome si perde tra racconti favolosi e leggende più o meno attendibili.

Si era più o meno alla quarantacinquesima olimpiade, e cioè circa seicento anni prima di Cristo.

Un grave evento sconvolse la vita dei pacifici abitanti dei pochi villaggi rurali dell’Italia settentrionale: la calata dei Galli. Dalle Alpi, a schiere, ad eserciti, guidati dal loro capitano Belloveso, scendevano gli invasori. Scacciati i pastori e i contadini che occupavano quelle terre, i Galli si stabilirono nella zona.

Anzi, Belloveso aveva addirittura l’intenzione di fondare una città, simile a quelle del suo paese. Decisero però, prima di passare alla fase operativa, di chiedere consiglio agli dei sul da farsi. Elesse sette suoi confidenti e fece loro consultare gli oracoli, per sapere quali fossero gli auspici e quale dovesse essere il nome della città che avrebbe fondato.

Quelli gli risposero che il progetto era sì realizzabile, ma solo se fosse stato scelto il luogo adatto: quello in cui avrebbero trovato a pascolare una porca con dorso per metà coperto di lana. E da questa scrofa semilanuta, la città avrebbe dovuto prendere il nome.

Belloveso rimase un po’ perplesso: quando mai si erano visti simili animali? Ma gli ordini degli dei, del resto, non si potevano discutere...

Partirono alla ricerca della bestia, e dopo lunghe ed estenuanti ricerche, la trovarono davvero. In una radura disabitata, circondata da boscaglie fittissime, fu scoperta una porca ricoperta di lana soltanto a metà. Nel punto in cui l’animale era stato avvistato, Belloveso tracciò il perimetro della città, che fu poi battezzata con in nome di Mediolanum (da "medio-lanata" o "in medio lanae", non si sa bene).

La scrofa semilanuta divenne ben presto il simbolo della città, e tale rimase a lungo, come la lupa era l’emblema di Roma.

Ed ancor oggi, murato sul secondo arco del palazzo della Ragione, in via Mercanti, si può vedere l’antico stemma della porca: trovato nel 1233 durante gli scavi per la costruzione del palazzo, il bassorilievo con l’immagine della scrofa semilanuta fu collocato dove si trova adesso, ben in vista. Un po’ rovinato dal tempo, ma sempre al suo posto nel cuore della città.

Liberamente tratto da" LEGGENDE E STORIE MILANESI" L.Maragnani F.Fava - Libreria Milanese editore
 
 



  
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