Successe in tenera età al fratello Francesco
III e per primi anni il potere fu amministrato dallo zio cardinale Ercole.
Il suo regno è dominato dal problema del Monferrato, completamente
ostile ai Gonzaga e dove i Savoia sostenevano l’opposizione.
Anche all’interno dello stato mantovano l’opera
saggia e prudente del Gonzaga si trova di fronte a gravi problemi quali
la peste del 1576 e la lotta contro gli eretici.
Da un punto di vista economico questo periodo rappresenta
l’apice della floridezza, per Guglielmo lavoreranno numerosi artisti
fra i quali il Palestrina.
Le ingenti ricchezze che lasciò alla sua morte
sono da attribuirsi ad una attenta ed oculata amministrazione.
Il parsimonioso duca accumulò nel "camerino
ferrato di corte vecchia" un favoloso tesoro, valutato in 875.786 scudi
d’oro, pari a un peso di circa 2900 kg di metallo giallo a 22 carati
o a 30.000 kg di argento.
Monete in mostra:
-Quattrino - Testa sinistra –
sacra pisside
-Giulio. – Stemma Mantova-Casale
– Santa Barbara
Bibliografia –
L.Bignotti . La zecca di Mantova
Silvana Baldi De Caro . I Gonzaga
G.Guidetti – Le zecche di Bozzolo, Pomponesco, S.
Martino Alrg.
Quattrino
D – testa s. R –
sacra pisside |
Giulio
D – stemma Mn-Cas.
R – SANTA BARBARA (Santa – torre) |