- Comuni italiani , Repubbliche marinare , Ducati italiani 1100 - 1492

Tralasciando l’evoluzione delle monete nell’Europa e nel bacino del Mediterraneo vediamo cosa succede nell’Italia dopo l’anno 1000.

Gl’Imperatori concedono ai duchi o vescovi di coniare monete a nome dell’imperatore, queste monete servivano per i commerci all’interno del feudo o della città.
I pagamenti delle tasse imperiali o di grossi acquisti dovevano essere eseguiti in monete d’oro e si usavano solidi bizantini o dinar arabi.
Nel 1100 abbiamo un ritorno commerciale fra le varie città italiane e per via mare con le genti del Mediterraneo.
Per commerciare servivano monete in gran numero e di buon metallo.

Le città di mare : Amalfi, Pisa, Genova, Venezia tra il 1100 e 1200 si rendono indipendenti dall’imperatore ed emettono proprie monete. Ricordiamo i "denari " di Pisa e di Genova della seconda metà del 1100.

In questo periodo un fatto importante scuote le genti cristiane occidentali " Liberare Gerusalemme dagl’infedeli ". Si organizzano spedizioni militari con uomini provenienti da tutta l’Europa e per la croce dipinta sulle vesti i soldati sono chiamati "CROCIATI".
Dal 1100 al 1250 si hanno ben 4 spedizioni verso Gerusalemme. Solo la prima porterà le genti occidentali a conquistare "liberare" la città santa.
Il trasporto delle truppe per le crociate avvenne via mare e le repubbliche marinare si impegnarono a tale scopo dietro pagamento di forti somme di denari.

Il trasporto dei crociati rende a Venezia grandi quantità di argento e lo utilizza per coniare una moneta più pesante dei denari, è chiamata " GROSSO" o "MATAPAN" è l’anno 1202.

Per il conio delle prime monete fu utilizzato il metallo prezioso pagato dai crociati della IV spedizione. I veneziani, grazie al noleggio delle navi ed alla costruzione di una nuova flotta incassarono 40 mila marchi d’argento da cui ricavarono oltre 4 milioni di grossi.
La moneta vale 24 denari (2,18 grammi con argento al 0,965) e al diritto presenta San Marco che porge il vessillo al Doge e al rovescio il Redentore in trono.
 


 

La moneta vale 24 denari (2,18 grammi con argento al 0,965) e al diritto presenta San Marco che porge il vessillo al Doge e al rovescio il Redentore in trono. 
Fu per quest’ultima raffigurazione che tali monete vennero dette matapan, dall’ollocuzione araba mantaban   che sisgnifica "il re seduto".

Il matapan è commercializzato in tutto il Mediterraneo e ben accettato dai commercianti per il peso e per la purezza dell’argento, la moneta viene imitata e copiata dalle città di Verona, Firenze, Milano e anche dai Re stranieri. Venezia continuò a coniare questa moneta fino alla metà del XIV secolo.
 
 
 
 
 
 
 
 

Va ricordato che in questo periodo in Francia nella zecca di Tours a partire dal regno di Luigi IX il Santo (1226 – 1270) viene coniata la prima moneta grossa argentea "Grosso tornese" del peso di 3,8 grammi, che venne imitato e contraffatto da zecche italiane, quali Asti e Cuneo.
 

Nell’Italia Meridionale l’uso dell’oro non era mai cessato per tutto l’alto medioevo.
I solidi bizantini, i dinar e tari arabi circolavano per il pagamento di grosse spese, era naturale che città come Genova o Firenze che commerciavano con quelle genti sentissero la necessità di coniare monete d’oro.
 


Incominciò Genova nel 1252 con il "Genovino" e più tardi nello stesso anno Firenze conia il "Fiorino", entrambe le monete pesavano 3,5 gr. di oro fino.

Venezia per non essere da meno nel 1284 conia una moneta d’oro chiamata "Ducato o Zecchino"di uguale peso al genovino e al fiorino.

Queste monete si diffusero in tutta Europa e nel bacino del Mediterraneo, i commercianti genovesi, fiorentini e veneziani diventarono i padroni dei grandi commerci e dei trasporti. I guadagni furono notevoli e tali da finanziare Re e Principi.
Venezia coniò "Zecchini" fino al 1797, anno in cui Napoleone sciolse la Repubblica Veneta, gli zecchini per tutti i 500 anni di emissioni mantennero lo stesso peso, la stessa purezza del metallo e la stessa rappresentazione di conio.

In Italia tra il 1200 e 1400, mancando il potere imperiale, si sviluppano le città a governo autonomo i "Comuni". La monetazione comunale si ispira al denari imperiali con raffigurazioni particolari per ogni città.
Ricordiamo Milano che imprime sulle monetine la figura del patrono sant’Ambrogio.

Con il ritorno ai commerci e la nascita delle botteghe artigiane ritorna anche la volontà di potere tra le famiglie più importanti .
Per il controllo della città gruppi di famiglie, si combattono e dopo lotte durate decine d’anni, assumono il potere e il comando passandolo in eredità agli eredi.
Delle famiglie vincenti ricordiamo i Visconti e gli Sforza per Milano, i Gonzaga per Mantova, gli Estensi per Ferrara, i Medici per Firenze, i Savoia per le valli alpine orientali, i Farnesi per Parma.
Tutte queste famiglie oltre che governare, organizzano il territorio e i commerci favorendo ricchezza e benessere nelle loro terre.
Le SIGNORIE (cosi sono definite dagli storici) emettono monete che saranno d’oro e d’argento per i commerci esterni e di mistura o rame per i piccoli pagamenti cittadini.

La necessità di emettere monete in quantità sempre maggiore per l’espandersi dei commerci obbliga i governanti a ricercare argento ed oro in nuovi territori.
Genovesi, Spagnoli, Portoghesi, Veneziani mandano spedizioni navali verso nuove terre inesplorate.
Si trova oro nei territori dell’Africa che sarà chiamata "Costa D’oro", si estrae argento di buona qualità dalle miniere della Boemia, si compera argento dall’oriente.
E’ per l’oro e l’argento che i reali di Spagna affidano a COLOMBO le tre caravelle per attraversare il "mare ignoto".

Il 12 ottobre 1492 Colombo, dopo tanti giorni di mare rivede terrà, è il continente americano ma non lo saprà mai, pensa di aver raggiunto il Catai terre dell’Asia decantate dal commerciante Veneziano Marco Polo.

Dopo la scoperta dell’America in tutta l’Europa scatta un desiderio di novità e di cambiamento, è terminato il MEDIOEVO.
 

                                                                                                                      continua con aneddoti sul Medio Evo