Cartamoneta

Cos’è la cartamoneta?
Oggi è facile rispondere a questa domanda, perché tutti la utilizziamo giornalmente e sappiamo che scopo ha.

Come nasce? è antica o di giovane apparizione?
Nell’antico vicino Oriente, dove vissero antichi popoli come i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri, sono state trovate nell’ultimo secolo tantissime tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi. Dopo studi di decifrazione si scoprì che riguardavano l’acquisto di terreni, case, schiavi e beni. Altre si riferivano a contratti di affitto, salari, sanzioni, tasse, inventari di beni, eccetera.
 

Ben prima che la moneta venisse coniata, prima che  fosse un pezzo di metallo di un determinato peso, e quindi valore, c’era ugualmente una grande attività commerciale e si usavano queste tavolette di argilla con impresso l’impegno preso.
Chi aveva un credito lo poteva esigere attraverso la dimostrazione di quanto era scritto sulla tavoletta di argilla.
La tavoletta poteva dimostrare il possesso di un bene che poteva essere scambiato con un altro, oppure riportare i prestiti che già allora venivano erogati ad un tasso del 20 per cento nel caso dell’argento e del 33,3 per cento nel caso dell’oro. 
Gli scavi condotti in Turchia  e precisamente a Kanish in Anatolia, hanno portato alla luce un archivio di 20.000 tavolette di argilla risalenti a circa 1850 a.C.. Le tavolette riguardano in particolare gli scambi commerciali tra Kanish e Assur. Dai testi emrge che Kanish esporta argento mentre Assur esporta stagno e tessuti. Da tali tavolette emerge che in quel tempo era l'argento a peso e lo stagno a fungere da mezzo di pagamento. L'unità di misura era la  MINA  pari a 60 SICLI, (la mina pesava circa 500 grammi) .
DA una tavoletta si rileva che un certo Enlil-bani annota
di aver contratto prestiti con persone diverse. Tutti i prestiti sono in argento a variano da un minimo di1/2 mina ad un massimo di 6 mine.Sui prestiti è previsto un tasso di intertesse del 1,7% al mese, circa il 20% annuo, applicabile se il debitore non restituiva la somma avuta in prestito.

Dalle tavolette in argilla si passa ai papiri della Roma Imperiale, dal 84 al 87 d.C. dove sono state identificate scritture per il pagamento di grosse somme a favore di altre persone. Ciò dimostra che nel I secolo d.C. la pratica dei "mandati di pagamento" era molto diffusa.
Nel Medio Evo si conoscono "lettere di credito" dei Cavalieri Templari o "brevia o debito communis " volute da Federico Barbarossa per pagare debiti di guerra.
Nel 1400 i banchieri utilizzavano "lettere di cambio" fra le loro sedi sparse in Europa.
Banchieri, nobili, negozianti per non spostare le monete di metallo scrivevano su carta un impegno di pagare una quantità di denaro.

La prima cartamoneta come la vediamo noi è attribuita ai CINESI nel 807 nella provincia di Sichuan, durante il regno dell’Imperatore Hsien Tsung.
Gli imperatori o grandi commercianti utilizzavano speciali fogli fatti prima con seta e poi con carta, entrambe finemente decorati dove era indicato il valore.

In EUROPA la cartamoneta si sviluppa a partire dal 1500 al 1700, sono di taglio fisso e il pagamento al portatore.
Queste carte che inizialmente furono semplici modi di commerciare, aumentarono di numero e chi li possiede le da ad altri e ad altri ancora, in cambio di merce.
Dal 1800 ai giorni nostri gli Stati adottato l’uso della carta moneta e l’utilizzo da parte dei cittadini avviene sulla fiducia dello stato di emissione.
Nel 1800 molti Istituti di emissione, Governi o Stati, garantivano la convertibilità delle loro banconote con depositi in metallo.
Comunque tutte le banconote altro non erano che promesse di pagamento , bastava una rivoluzione, la perdita di una guerra, una grave inflazione, una crisi economica e le banconote diventavano carta straccia.
Dal 1900 uno dopo l’altro gli Stati hanno cessato di convertire le proprie monete in metalli preziosi.
Sulle nostre banconote leggiamo: "Lire Diecimila-Pagabili a vista al portatore". Se ci rechiamo alla Banca d’Italia l’unico pagamento che riusciamo ad ottenere è il cambio della banconota con un’altra, o con biglietti di taglio più piccolo.
La Svizzera, la Germania, l’Olanda e molti altri Paesi, sui propri biglietti oggi non scrivono più niente, solo il valore senza alcuna spiegazione, promessa o garanzia.
Forse hanno ragione loro, così ognuno può credere a ciò che vuole.
Quando la banconota va in disuso diventa un pezzetto di carta colorata con qualche bel disegno.
Forse il vecchio proverbio dei nonni era giusto " quel che conta è terra, casa, oro "

Gli Stati nell’emettere banconote pensarono anche al sistema di rendere difficile la falsificazione.

Speciali tipi di carta con disegni multicolori e timbri speciali sono utilizzati nella stampa ed oggi si trovano in circolazione banconote con inserite piccole stiscette, contenenti i dati di identifica, leggibili dalle macchine contavalori delle banche.
 
  

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Aneddoti sulla cartamoneta

La cartamoneta, come è intesa da noi, nasce nell’807 d.C nella provincia di Sichuan, durante il regno dell’Imperatore HSIEN TSUNG su biglietti di carta che attestavano il deposito di monete metalliche. Queste ricevute erano usate sia dai commercianti che dalla popolazione.
Ma perché proprio nella provincia di Sichuan venne inventata la cartamoneta?
In Cina, agli inizi del 800, la religione buddista ebbe vasta espansione e furono fabbricate una grande quantità di statue di Buddha.
Il rame, di cui erano fatte le monete divenne scarso, tanto che l’imperatore obbligò i mercanti e la popolazione a versare all’ufficio del tesoro le loro monete di metallo. All’atto del versamento ritiravano delle ricevute in carta che vennero chiamate moneta volante, perché a differenza del metallo che rappresentavano erano molto più leggere e se dimenticate potevano volar via al primo colpo di vento.

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Nel 1574, l’Olanda stava combattendo contro gli spagnoli per riconquistare l’indipendenza. Nella città di Leyden per carenza di metallo vennero coniate monete utilizzando il cartone delle copertine dei libri di preghiera. Non si trattava di vera cartamoneta ma di monete di carta.

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La prima banconota europea viene emessa nel 1661 in Svezia, dalla banca fondata da Johan-Palmstruch.
Il valore indicato è fisso e prestabilito e i fogli sono stampati, i pezzi vanno da 5 sino a 1000 Daler.

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La prime banconote della storia italiana nascono a Torino con il Regio Editto 26 Settembre 1745, regnando Carlo Emanuele III di Savoia. I primi "biglietti di credito verso le regie finanze" recano ladata del 1 gennaio1746 e sono del valore in Lire con tagli da 100, 200, 500, 1000, 3000.
Dato l’elevato valore nominale queste banconote vennero imposte alle famiglie aristocratiche, una specie di prestito forzoso, in un momemto critico per le finanze sabaude (la guerra di successione austriaca.
Il valore della banconota era riferita al peso dell’oro:
- Il valore di 3000 lire corrispondeva circa al quantitativo di un chilo di oro.
  Lo stato si impegnava al rimborso in sei anni con un aggio del 4%, parola  che venne poi mantenuta.

                     foto da banca dati di Guido Crapanzano

Il biglietto primo della serie n° 1 non fu messo in circolazione ma conservato alla Regie Finanze per verificare in qualsiasi momento l’autenticità e legittimità dei biglietti in circolazione.
I biglietti ritirati furono poi distrutti e questo spiega la rarità di questa limitata emissione.

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