ANEDDOTI





"Oselle" Questo è il nome di alcune monete coniate dalla Repubbica di Venezia, perché proprio questo nome?.
Dobbiamo ricordare che nei secoli medioevali i Dogi organizzavano alla fine di ogni anno, per gli amici e i più fidati uomini dello Stato, battute di caccia nei territori della Laguna.
Molte anatre, oche e altri uccelli venivano uccisi per essere mangiati in pranzi e cene con la gioia di tutti i partecipanti.
Grande onore era l’invito a partecipare a queste feste e gli invitati parlando nella loro lingua veneta dicevano " se va a magnar osei e osele ".
Con il passar del tempo gli invitati aumentarono di numero e di povere " osele " ne servivano troppe e convinsero il Doge a cambiare le usanze.
Dal 1400 e per tutti gli anni a venire per ricordare questa festa si coniano specili monete che raffigurano imprese e gesta importanti della "Serenissima Repubblica Veneta".
Le speciali monete venivano date in regalo alle persune più importanti o che si erano distinte al servizio di Venezia.
A ricorrenza delle mangiate a base di anatre oche e uccellini le monete vennero chiamate "OSELLE".
 
 

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Una delle decorazioni più importanti dal 1500 e 1800 è stato il "TOSON D’ORO", onoreficenza per solo fedelissimi istituita dai signori dei Paesi Bassi nel 1429 e poi fatta propria dei re di Spagna e sucessivamente dagli Asburgo d’Austria.
 

Il "Toson d’Oro" ritrovato a Sabbioneta nella tomba di Vespasiano Gonzaga

La decorazione consisteva in un collare con appeso un ciondolo d’oro raffigurante una pecora (toson) in spagnolo. I nobili la indossavano nelle grandi occasioni e i signori si facevano ritrarre con questa collana, abbiamo molti esempi sulle monete.
Vespasiano Gonzaga signore di Sabbioneta ricevette il collare per meriti nelle vittorie avute nelle varie guerre del tempo. Fu sotterrato con il Toson chiuso nelle mani, fu ritrovato solo negli anni 80 e ora si vedere nel museo di Sabbioneta.
Come sempre tutto ha un costo e anche il "TOSON D’ORO" ha un prezzo. 
Vincenzo Gonzaga chiede a Filippo II re di Spagna di essere onorato con il collare e segretamente propone denaro.
Il re Filippo II concede il "TOSON D’ORO" dopo il pagamento di 300.000 aurei d’oro che i banchieri trasferiranno dal tesoro di Mantova a banche dei Paesi Bassi.
Per quei tempi fu uno scandalo.

 

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Durante il grande assedio francese, della città di Mantova del 1796, terminato dopo un lungo anno, si dice che i Francesi mossi a compassione per i civili mandassero ogni mese piccoli quantitativi di viveri (farina di granoturco in maggior quantità). Il tutto veniva caricati su asini e mandato in città.
Finalmente l’assedio terminò e i Francesi vittoriosi entrati in città si meravigliarono nel vedere la gente in buono stato di salute e non molto deperita. Come mai ?? si scoprì subito il mistero, i cittadini mostrarono loro come utilizzavano i viveri e gli asini che li portava.

Da quei giorni nel mantovano si prepara un piatto favoloso "Lo stracotto d’asino con polenta".
 

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