LE CARTE DA GIOCO COME MONETA
CURIOSE EMISSIONI NEL CANADA FRANCESE
a cavallo dal 1600 al 1700
INTRODUZIONE STORICO - ECONOMICA
La Francia, come l’Inghilterra e l’Olanda, era rimasta esclusa
dalla spartizione dei ricchi territori dell’America del sud, prerogativa
esclusiva di Portogallo e Spagna. I francesi iniziarono l’esplorazione
dei territori settentrionali e nonostante le ottimistiche previsioni di
Cartier, in tre diverse spedizioni, esplorò le coste canadesi e risalirono
il San Lorenzo.
(cliccare sulle foto per ingrandimento)
Essi non trovarono miniere d’oro e d’argento ma un’altra
fonte di ricchezza, i ricchi banchi da pesca che si estendevano a sud dell’isola
di Terranova e nel bacino del golfo di San Lorenzo.
Il pesce era un alimento indispensabile per le popolazioni europee, i
banchi da pesca nel nord Atlantico, intorno all’Islanda e la Groenlandia,
erano molto sfruttati ed pertanto iniziò una lotta feroce per il controllo
dei banchi dell’America settentrionale.
Sul finire del 1500 la Francia riuscì a controllare l’intero
bacino del San Lorenzo e i banchi da pesca a sud di Terranova, il golfo
di San Lorenzo divenne un lago francese.
Parallelamente alla pesca, si sviluppò un commercio tra le popolazione
indiane delle coste e i marinai delle navi; utensili, pentole e coltelli
in cambio di pellicce, pelli e cibo.
In quegli anni la moda europea aveva iniziato l’introduzione, sempre
più massiccia, delle pellicce e delle pelli nei vari capi di vestiario,
e l’uso era in espansione tra la nobiltà e tra i ceti inferiori.
Gran parte delle importazioni di pellicce e pelli venivano dalla cosiddetta
“Moscovia”, le regioni dell’attuale Russia, i prezzi erano
elevati e gli animali iniziavano a scarseggiare. Nelle terre del nord America
gli animali abbondavano e le popolazione indiane, ancora primitive, si accontentavano
di poco determinando bassi costi, le pellicce americane erano o sembravano
di qualità superiore.
Gli animali dalle pellicce più pregiate si trovavano nel territorio
delle regioni fredde chiamate Canada dove i francesi predominavano. Con
la sua grande estensione questo territorio apriva nuove possibilità
ad un commercio che fino a quel momento era alquanto limitato.
Il meccanismo di questo commercio che i francesi chiamavano
< tratta > era semplice, bastava accordarsi con gli
indiani sul luogo e sul momento in cui sarebbe avvenuto lo scambio, seguendo
i ritmi e abitudini delle necessità stagionali, poiché lo scambio
interessava ad entrambi le parti la regolarità degli appuntamenti
era assicurata. Nel caso fosse prevista un’attesa prolungata o si desiderasse
accumulare un maggior numero di pellicce, bastava una semplice baracca sulla
riva del mare con qualcuno ad attendere l’arrivo degli indiani.
(Storia del Canada pagina 40)
A questo punto le opportunità di migliorare la < tratta >
erano evidenti, in modo da renderla più remurativa. I piccoli armatori
e i semplici marinai non desideravano cambiare questo meccanismo, poiché
perdevano i loro guadagni, ma i grossi commercianti e i nobili, soprattutto,
grazie ai legami con la corona, desideravano ottenerne il controllo attraverso
un monopolio. I reali francesi desideravano sfruttare le iniziative private
per tranne benefici economici, i re di Francia erano sempre a corto di soldi.
Avviare una politica coloniale articolata ed indirizzata verso quei territori,
supportata da un movimento religioso che portasse alla conversione delle
popolazioni native, porteranno alla creazione di compagnie private, autorizzate
dallo stato, per la colonizzazione e lo sfruttamento dei nuovi territori
canadesi.
Alla fine del 1500, il re di Francia concede le prime lettere patenti
alle compagnie private per il monopolio commerciale nei nuovi territori americani
a patto di fondare insediamenti stabili.
Il primo tentativo é del marchese de La Roche che nel 1598 fonda
un piccolo insediamento sull’Ile de Sable, al largo della costa della
futura Nova Scotia in pratica una colonia penale, un paravento per ottenere
le concessioni commerciali, ma sarà abbandonata al suo destino.
Questa drammatica vicenda creerà grave scandalo in Francia, porterà
il marchese e suoi soci davanti ad un tribunale reale che nel 1602
li condannerà.
La compagnia del mercante Chauvin cercò di trasformare Tadoussac,
vicino all’estuario del San Lorenzo lungo il fiume Saguenay, da base
per la < tratta > in insediamento stabile con dei coloni, ma dopo neanche
due stagioni è abbandonato ritornando alla sua funzione iniziale.
Il primo serio tentativo è quello della compagnia di De Monts
che, tra il 1603 e il 1604, costruisce due insediamenti il primo a Saint
Croix il secondo a Port Royal nella Baie Francaise. De Monts istituì
la colonia di Acadie la regione che comprende le province canadesi del New
Brunswich e della Nova Scotia e lo stato del Maine. La colonia ebbe uno
sviluppo travagliato, soprattutto perché si trovava a ridosso delle
principali colonie inglesi del New England. Nel 1608 Samuel Champlain, che
aveva partecipato alla spedizione in Acadia, fondò in nome di De
Monts Quebec, lungo le rive del San Lorenzo.
La colonia offriva alcuni vantaggi non indifferenti, sia economici sia
militari. Il San Lorenzo consentiva un accesso agevole e si spingeva in
profondità nel territorio canadese, inoltre il forte era stato costruito
su di un promontorio facilmente difendibile, per ultimo era lontano da qualsiasi
altra colonia europea. Il territorio circostante era disabitato, tra il
1608 e il 1620 Champlain e suoi compagni esplorarono la regione, arrivando
fino ai Grandi Laghi e raggiungendo a sud, i confini del futuro stato di
New York, scoprendo il lago che porta il suo nome.
Champlain intuì l’immenso potenziale economico della regione,
riuscì ad ottenere l’amicizia delle nazioni indiane, Algonkin,
Montagnais e soprattutto Huron. Gli Huron che abitavano nella regione del
lago Omonimo avevano creato un piccolo impero commerciale e fungevano da
intermediari tra le nazioni indiane dell’ovest e quelle dell’est,
a loro si contrapponevano le nazioni della confederazione Iroquois che i
contemporanei definivano i romani del Nord America per la loro aggressività
ed abitavano i territori a sud dei Grandi Laghi, territorio parallelo a quello
degli Huron.
Champlain si era alleato con gli Huron e le altre nazioni contro gli
Iroquois, questa mossa politico–militare avrebbe avuto gravi ripercussioni
sullo sviluppo della colonia francese. Militarmente più forte delle
altre nazioni, la confederazione annientò i suoi nemici e mantenne
relegati i francesi sul San Lorenzo, bloccando quasi del tutto la tratta
verso gl’insediamenti francesi, con grave danno per l’economia
francese. La colonia riuscì a sopravvivere, nonostante l’occupazione
inglese, dal 1629 al 1632 e la continua minaccia delle incursioni degl’Iroquois;
anzi i francesi riuscirono a fondare altri insediamenti, Trois Riviere
nel 1638, Montreal nel 1645 e alcune missioni e posti commerciali nella
regione dei Grandi Laghi. La colonia era amministrata dalla compagnie des
Cent Associés, fondata nel 1627 dal cardinale Richelieu . Nonostante
tutti gli sforzi la colonia del Canada stentava a svilupparsi, anzi in più
occasione la colonia era stata sull’orlo dell’annientamento,
la determinazione dei suoi pochi abitanti l’aveva salvata. La crisi
era da imputare ad un’inefficace politica coloniale dovuta a re deboli
alla mercé di famiglie nobili assetate di potere.
Nel 1661 Luigi XIV diventò maggiorenne e assunse i pieni poteri,
il suo regno durerà oltre cinquant’anni. La politica coloniale
francese ebbe un nuovo sviluppo sotto la guida dell’abile ministro
Jean Baptiste Colbert che riorganizzava le catene di competenze. Nella sua
visione la Francia doveva diventare una potenza coloniale e trasformare
le colonie in una fonte di guadagno, politica del mercantilismo.
Nel 1663 la compagnie des Cents Associés fu sciolta. Il governo,
tramite il ministero delle colonie, n’assunse direttamente il controllo
politico e militare, lasciando alla nuova compagnia delle Indie la gestione
economica. Colbert cercò di sviluppare le potenzialità economiche
del Canada, attraverso una ricerca dei metodi. La pesca nel Nord America
era l’attività che rendeva di più, il problema basilare
era il metodo per potenziarla, Colbert preferì lasciare mano libera
agli armatori, piuttosto che creare delle compagnie monopolistiche, che avrebbe
soffocato il mercato, però impose delle regole e un appoggio statale
attraverso la creazione di una base fortificata sulla costa meridionale
di Terranova a Plaisence, in modo da dare alle navi un approdo sicuro e
una difesa dagli attacchi delle nazioni concorrenti.
Il territorio canadese ricco di foreste, poteva garantire la Francia
dall’importazione di legname dai paesi baltici e scandinavi, soggetti
a forti frizioni politiche che ne condizionavano il commercio. L’idea
di creare in loco un’industria cantieristica, che avrebbe abbattuto
i costi di produzione, era alquanto problematica, poiché richiedeva
un’abbondante manodopera specializzata che il Canada non aveva e tutte
le parti accessorie che servivano per la costruzione di navi dovevano essere
importate dalla Francia. L’industria navale canadese fornì solo
naviglio di piccolo cabotaggio, adibito al commercio locale e per quello
verso le isole dei Carabi.
Altra voce economica che deluse le attese, rimanendo sulla carta, era
lo sfruttamento delle risorse minerarie, vi furono alcuni tentativi, ma furono
nulli.(A partire dal secolo successivo s’iniziò
a sfruttare alcuni giacimenti di ferro nella regione dell’Illinois)
Quindi restava la < tratta > attività economica principale
per il Canada, era certamente un’attività contraddittoria, ma
strategica per lo sviluppo della colonia.
Alla sua base vi era un elemento “inutile”, non essendo necessario
alla sussistenza della popolazione e non utilizzabile per il miglioramento
della condizioni di vita, come potevano essere i prodotti agricoli, che
dipendevano da un mercato europeo instabile e legato alle esigenze sempre
fluttuanti della moda.
Il sistema della < tratta > attirava capitali e persone che contribuivano
allo sviluppo dei confini della Nuova Francia. La ricerca di nuove
zone di caccia portarono i francesi ad esplorare il corso del Mississippi
fino al golfo del Messico, nel secolo successivo fino alle Montagne Rocciose
e alle grandi pianure dell’ovest. Nel 1763, l’anno della conquista
inglese, poco più di 65.000 francesi controllavano direttamente
o indirettamente metà del Nord America. La < tratta > aveva
creato un indotto industriale, formato da piccole industrie che creava quegli
oggetti di commercio necessari per gli scambi con le nazioni indiane.
La < tratta > aveva una funzione strategica e politica, l’intera
difesa della colonie canadesi si basava sull’alleanza con le nazioni
indiane, esse erano legate alla Francia attraverso la < tratta >,
poiché manteneva dei prezzi concorrenziali rispetto ai mercanti di
Olanda e Inghilterra. Con questo sistema commerciale i francesi riuscivano
ad integrarsi con la cultura indiana, accettandone le varie sfumature, avvennero
sposalizi con donne indiane e seguirono le migrazioni delle tribu-nazioni
raggiungendo le più lontane zone.
Gli olandesi ed inglesi, a differenza, aspettavano i cacciatori indiani
al riparo delle palizzate dei loro forti e questa sistema fu più volte
combattuto dalle autorità francesi perché disperdeva la popolazione
già scarsa e non favoriva lo stanziamento e quindi lo sviluppo della
colonia.
Tutto questo castello politico militare era sempre minacciato dalla confederazione
Iroquois, che dopo aver sterminato le nazioni dei Grandi Laghi, controllava
le vie di commercio più dirette con l’ovest. Per evitare lo
strangolamento delle colonie canadesi, Luigi XIV e Colbert decisero di porre
un freno alla minaccia Iroquois. Nel 1665 fu inviato nelle Americhe, Alexandre
de Prouville de Tracy, con l’incarico di luogotenente generale delle
terre francesi con il compito di riorganizzare l’intera struttura
locale. Nel Canada doveva porre fine al problema Iroquois. Giunse con una
forza di oltre 1.200 soldati, gran parte appartenenti al reggimento Carignan
Salliers.
In due anni di campagna, le forze francesi costruirono quattro forti
lungo il San Lorenzo, il fiume Richelieu e il lago Champlain, per bloccare
le principali vie d’invasione, inoltre con due spedizioni distrussero
i villaggi dei Mohawk e Seneca, due delle nazioni della confederazione.
Queste campagne non sortirono l’effetto sperato, cioè la
sconfitta militare della confederazione, ma intaccò la loro invulnerabilità.
La distruzione dei villaggi e dei raccolti provocò una grave carestia
nel loro territori che costrinse i capi a scendere a patti con i francesi.
La pace che si concluse durò fino al 1682.
L’intervento diretto dello Stato ebbe un effetto anche in campo
sociale ed economico.Ben 600 tra soldati e ufficiali rimasero nella Canada,
come coloni e sei capitani con le proprie compagnie si trasferirono nella
colonia lasciando la Francia. Queste truppe appartenevano al corpo delle
“troupes de la marine”, dipendenti dal ministero della marina,
il cui compito era la difesa dei porti francesi e anche delle colonie.
Fino al 1679 il Canada ebbe un forte flusso d’immigrati, nel periodo
1668 – 1679 oltre 6.000 persone arrivarono nella colonia, una percentuale
altissima per quel territorio.
L’arrivo di questi coloni, assieme alla ristrutturazione dell’amministrazione
locale, provocò notevoli cambiamenti nella vita economica canadese,
per sostenere tutto questo necessitava una maggiore circolazione di moneta.
Fino al 1665 moneta circolante era stata sufficiente ai pochi coloni
e ai commercianti, in quanto la utilizzavano in massima parte per
le transazioni con la madrepatria, per i piccoli bisogni locali si utilizzava
il baratto o come “moneta” la pelliccia di castoro.
Il castoro aveva un prezzo fisso stabilito dalla corona, le altre
pellicce subivano la domanda del mercato. I principali generi di necessità
avevano un prezzo fisso di riferimento in denaro, ma visto la scarsità
di moneta circolante erano equiparati a un numero stabilito di pelli di castoro.
L’incremento della popolazione questo sistema non era più
comodo, anche se rimaneva un mezzo di pagamento accettato.
La corona era consapevole di questa nuova realtà, ma riluttante
ad inviare nella colonie, (questo problema si riscontrava anche nelle isole
dei Carabi), grosse somme di denaro poiché si disperdeva una parte
di metallo pregiato. Nel 1670 si coniarono le prime monete per le colonie
americane, nei valori da 5 sols e 15 sols in rame destinate agli scambi locali.
In questo periodo nelle colonie si svilupparono alcune forme di speculazione
che coinvolsero la stessa corona.
La compagnie des Indies che aveva il monopolio sul commercio delle
pellicce, ottenne dal re Luigi XIV (lui stesso azionista), 100.000 livres
in moneta contrassegnata per il Canada e per evitare che queste monete
ritornassero in Francia l’intendente Talon, su ordine del ministero,
decise che queste monete in Canada avessero un valore superiore di un terzo
rispetto a quelle che circolavano sul territorio francese.
(Cambio 15 sols contromarcati avevano un valore di 20 in Francia, 5 sols
valevano 6 sols e 8 denari.)
Quest’artifizio provocò una certa confusione e non favorì
le transazioni economiche, alcuni commercianti spregiudicati ricettarono
queste monete sul territorio francese realizzando in Canada ottimi guadagni,
nel 1680 le monete ritornarono in parità con quelle metropolitane.
(Ordinanza del consiglio di Quebec del 2 dicembre 1680)
Nello stesso periodo la corona, per favorire l’immigrazione e il
reclutamento dei funzionari necessari per la colonia, furono stabiliti
dei contratti per una durata minima di tre anni ed uno stipendio pagato
in moneta contante; alla fine del contratto, se il funzionario o il colono
voleva rientrare in Francia il suo stipendio era svalutato del 40%.
Tutti questi tentativi avevano lo scopo di mantenere nella colonia una
massa monetaria adeguata a sostenere l’economia locale ed evitare
un ritorno monetario in Francia ma non sortirono l’effetto desiderato.
Per pareggiare il bilancio della colonia e pagare le forniture di prima
necessità, la corona era costretta ad inviare una volta l’anno
una nave con i fondi necessari, in genere in primavera con grave pericolo
di naufragio e attacco corsaro.
Dopo il 1682 la ripresa della guerra tra i francesi e suoi alleati indiani
con la confederazione Iroquois sostenuta dagl’inglesi, per il controllo
della < tratta >, provocò un notevole dispendio di risorse
monetarie per le casse del governo coloniale francese e una continua richiesta
di invio di moneta da Parigi. Nello stesso tempo la politica espansionistica
europea di Luigi XIV richiedeva mezzi finanziari enormi, di conseguenza si
ebbero ritardi nell’invio di denaro verso le colonie.
Gli amministratori canadesi erano in difficoltà, avevano bisogno
di moneta per rinforzare le difese, espandere gl’insediamenti fortificati
e sostenere con sussidi le nazioni indiane alleate per evitare che si alleassero
con gl’inglesi.
LA MONETA DI CARTA
Nel 1685 la situazione si aggravò in maniera preoccupante, l’amministrazione
non aveva più fondi per pagare i salari dei soldati e la nave era
in ritardo. L’Intendente de Meulles fu costretto a permettere ai soldati
di lavorare come braccianti nelle fattorie, stabilendo, però delle
regole precise; i soldati non potevano portare le uniformi durante il lavoro
e lo stipendio a loro corrisposto mensilmente doveva essere compreso tra
10 e 12 livres (Ordinanza del 28 aprile 1685).
Con la fine della mietitura il lavoro nelle fattorie finì,
si pose di nuovo il problema.
A questo punto de Meulles ebbe un’idea originale, fabbricare una
monete di carta con un valore nominale preciso garantita dal sua firma
e rimborsata con l’arrivo dei fondi dalla Francia per il valore emesso,
dopo otto giorni dal loro arrivo.
Il problema principale era che la carta disponibile nella colonia era
scarsa e di cattiva qualità, facilmente deperibile. Decise di utilizzare
le carte da gioco, resistenti e presenti in notevole quantità. L’intendente
emise monete di carta in tre tagli; 4 livres (carta intera), 2 livres (metà
carta) e 15 sols (un quarto di carta), su ciascuna carta, sul retro era
posta la firma dell’intendente, con sigillo, e quella del tesoriere.
Questa moneta doveva essere accettata in qualsiasi transazione, pena sanzioni
giudiziarie (Ordinanza del 5 giugno 1685).
La nuova moneta fu subito accettata dalla popolazione, soprattutto per la
sua praticità. Con l’arrivo della nave con le vere monete
l’intendente il 27 settembre iniziò il ritiro della moneta di
carta, rimborsando l’intero valore in moneta di metallo
(Ordinanza del 24 novembre 1685).
Quando in Francia si venne a sapere di quest’emissione di monete
di carta, sia il re Luigi XIV sia il ministro Saguenauly ammonirono l’intendente
de Meulles perché questa sistema poteva creare un processo Inflazionistico.
Il sistema di de Meulles non poteva creare un processo inflazionistico,
perché la monete di carta era emessa sul valore effettivo dei fondi
che sarebbero giunti dalla Francia.
Il ministro avrebbe preferito che fossero emesse delle cambiali a deposito
sugli stipendi, ma ciò rendeva difficile la spesa quotidiana, poiché
la cambiale era emessa sull’intero stipendio mensile del soldato o
del funzionario, mentre lo stipendio pagato in monete di carta in tagli
piccoli era spendibile in qualsiasi momento. Il problema si creava se l’intendente
avesse emesso monete di carta per un valore superiore a quello che doveva
arrivare, per poi corrispondere un cambio inferiore. Fino a quanto il sistema
rimaneva in questi parametri e le autorità garantivano il rimborso
effettivo del valore della monete di carta non ci sarebbero stati problemi.
L’anno successivo, de Meulles fu costretto nuovamente a ricorrere
ad una nuova emissione di monete di carta nei tagli da 4 livres e 40 sols
(Ordinanza del 6 febbraio 1686).
Durante l’anno fu scoperto il primo caso di falsificazione di una
monete di carta per opera di un soldato, all’intendente si pose così
il problema di un maggior controllo sulla circolazione della monete di
carta (Lettera di Demonville), governatore del Canada
al ministro della marina 8 maggio 1686). Agl’inizi di
novembre la monete di carta è rimborsata (Lettera
di Champigny, sostituto intendente di de Meulles, al ministro della marina
16 novembre 1686) .
Fino al 1690, l’amministrazione canadese non utilizzo più
la monete di carta, poiché i fondi giungevano dalla Francia con
una certa regolarità.
Ma dopo quell’anno lo scoppiò della guerra della Lega di
Augusta, provocò i soliti ritardi nella spedizioni di denaro verso
le colonie, il nuovo intendente Bouchart, sostenuto dal governatore Frontenac
fu costretto a ricorrere ad una nuova emissione di monete di carta, nei
tagli da 4 e 2 livres e 25 sols (Ordinanza del 7 gennaio
1691) . L’impostazione di questa nuova emissione era la stessa
della prima, unica differenza la firma del governatore assieme a quella dell’intendente
e del tesoriere, era sempre garantito il rimborso all’arrivo della
nave (Ordinanza del 7 gennaio 1690). Con
grave disappunto dell’intendente i fondi giunti dalla Francia, non
erano sufficienti a coprire la monete di carta circolante e le spese di guerra,
fu costretto ad emettere della nuova monete di carta, solo metà degli
stipendi fu rimborsata in moneta di metallo. Le previsioni del ministro
della marina si stavano avverando.
Nello stesso anno, si tenne a Quebec il primo processo, documentato,
per falsificazione di monete di carta. Il 6 marzo 1690, un chirurgo
di Quebec, tale Pierre Melidor, è accusato di aver falsificato una
monete di carta da 4 livres e giudicato colpevole dal consiglio di giustizia,
con una condanna a tre anni di lavori forzati e a subire 12 colpi di frusta
in pubblica piazza. La carta falsificata è bruciata davanti alla
popolazione nella Place Royale nella città bassa di Quebec
(Histoire du notariat au Canada de puis la fondation della colonie jusqua
nos jours. Edmont Roy. Quebec 1899).
Nel 1691 è emessa una nuova seria di monete di carta, nei tagli,
soliti da 4 e 2 livres e 20 sols, l’intendente decreta
che la moneta di carta emessa nel 1690 non ha più corso legale e deve
essere portata all’intendenza per essere cambiata
(Ordinanza del 6 febbraio 1691).
Purtroppo si scoprì che la tesoreria non aveva fondi sufficienti
per cambiarla in moneta di metallo e si ricorse ad una nuova emissione di
monete di carta.
Informato del problema il ministro della marina Segnelay, questi ordinò
al governatore e all’intendente di bloccare la circolazione
della moneta di carta e di utilizzare per i pagamenti le cambiali o le lettere
di cambio, mezzi di pagamenti che potevano essere rimborsati o garantiti
in titoli di stato nel caso di mancanza di moneta di metallo, carta in cambio
di carta.
Entro la fine dell’anno la monete di carta fu ritirata, cambiata
in parte in moneta di metallo e in parte in cambiali, l’intendente
Bouchart emise cambiali per 87.377 livres con scadenza novembre 1691, garantite
in titoli di stato (Lettera di Bouchart al ministro
10 maggio 1691).
La circolazione di cambiali non garantite da un rimborso in moneta di
metallo e postdatate non era ben vista dalla popolazione della colonia, infatti,
una parte delle monete di carta datate 1691, rimase in circolazione e tollerate
dalle autorità coloniali, nonostante il divieto del ministro, nel
commercio della colonia erano accettate più delle cambiali. L’intendente
Bouchart cercò in più riprese di convincere il ministro ad
introdurre in modo articolato l’emissione della monete di carta, anche
se il problema delle falsificazioni era sentito (Lettera
di Bouchart al ministro 15 ottobre 1700).
La fine della guerra della Lega di Augusta, portò notevoli risultati
positivi. La Francia era la potenza assoluta in Nord America, la spinta
espansionistica della confederazione Iroquois si era esaurita e per non essere
annientati avevano accettato una tregua, che porterà in seguito alla
conferenza di pace di Montreal, 21 luglio – 7 agosto 1701.
Vi parteciparono i rappresentanti di 40 nazioni indiane e sancì
il definitivo trionfo francese, il ridimensionamento della potenza militare
Iroquois, inaugurò una nuova era nelle relazioni politico –
economiche tra le nazioni indiane e le potenze Europee. Le direttive principali
della pace dureranno fino al 1763. Il governatore del Canada si faceva garante
di qualsiasi conflitto ed ogni disputa politico – economica doveva
essere discussa a Quebec. Tutto ciò portò ad un periodo di
prosperità economica nelle colonie francesi e una politica espansionistica
verso ovest. Nello stesso anno, sull’onda di questo entusiasmo fu fondata
la colonia della Louisiana.
Lo scoppiò di un nuovo conflitto, la guerra di Successione spagnola,
provocò una nuova crisi monetaria. Nel 1700 l’intendente Champigny
era riuscito con notevole difficoltà a ritirare una parte della monete
di carta rimasta in circolazione per un valore di 33.142 livres 9 sols e
9 denier.
Nel 1702 il nuovo intendente Beauharnois, fa un censimento di tutte
le monete di carta ancora circolanti nella colonia, il valore del circolante
è stimato in 48.876 livres 10 sols e 11 denier. Non potendo rimborsarle,
emette una nuova serie di monete di carta nei tagli da 32, 16, 8, 4 e 2
livres e 10 sols e stabilisce la parità a tutte le monete di carta
in circolazione senza distinzione di emissione.
Nella colonia di Acadia i governatori de Brouillan e Subercasse
ricorrono alla monete di carta in quattro diverse annate; 1703, 1704, 1705
e 1708, per un valore di oltre 20.000 livres. verranno ritirate in parte nel
1708 e nel 1710.
Il ministro continuerà ad inviare lettere di disapprovazione ma
saranno disattese, la corona non ha fondi da inviare nella colonia ed è
costretta a concedere una sorta di autorizzazione per l’emissione
di monete di carta a patto di non superare un certo quantitativo e di rimborsarla
non appena avesse avuto a disposizione i fondi necessari.
Il procedere della guerra provoca una grave crisi finanziaria in seno
alla Compagnia delle Indie, oberata da debiti ed impossibilita a rimborsarli,
per evitare il tracollo le autorità canadesi sono costrette a prestarle
forte somme di monete di carta e cambiali per un valore di oltre 120.000
livres. Nonostante fossero giunti fondi dalla Francia, il nuovo intendente
Raudot è costretto ad una nuova emissione di monete di carta..
Il 29 novembre 1705, sono ritirate e rimborsate monete di carta per un
valore di 5.000 livres datate 1702. Davanti alla commissione presieduta
dal governatore Vaudreuil, dall’intendente Raudot e dal tesoriere
Duplessis sono bruciate 83 carte da 32 livres per 2.656 livres; 63 carte
da 16 livres per 1.008 livres; 318 carte da 4 livres per 1.272 livres; 16
carte da 40 sols per 32 livres e 32 carte da 20 sols per 32 livres.
Il 5 dicembre sono processati per falsificazione un soldato Jean Berger
e un prigioniero inglese Pendlenton Fletcher e rinchiusi a Quebec.
L’intendente Raudot invia una lettera al ministro della marina
e la re per regolarizzare la monete di carta in Canada ed evitare d’inviare
grossi quantitativi di moneta metallica che potevano essere catturati dal
nemico. Per combattere la contraffazione il mezzo più efficace era
cambiare ogni anno i punzoni e la raffigurazione (Lettera
del 30 settembre 1705).
Il 21 ottobre 1706 è ritirata e rimborsata monete di carta datata
1702 per un valore di 4.198 livres e il 2 novembre l’intendente per
venire incontro alla necessità della popolazione che chiedeva monete
di carta in tagli piccoli per le necessità di spesa quotidiana emise
4.918 livres nei tagli da 2 e 1 livres e da 10 sols.
Nel 1707 la situazione economica in Canada per via della guerra si stava
facendo pesante provocando un aumento dei prezzi di prima necessità
e innescando una svalutazione della monete di carta che perse più
del 15% del suo valore rispetto alla moneta di metallo, poiché non
vi era più la certezza di un rimborso, addirittura l’intendente
chiedeva, quasi pregava, il ministro della marina Pontchartrain di corrispondergli
lo stipendio in moneta di metallo (Lettere del 13 e
del 17 novembre 1707).
L’anno dopo Raudot che costretto a emettere 3.200 carte da 32 livres
per coprire le spese di bilancio (Ordinanza del 8 febbraio
1708).
Nel 1710 la situazione monetaria in Canada precipita, i fondi dalla Francia,
che coprono una parte delle spese arrivano ormai col contagocce, la moneta
di metallo è quasi scomparsa dalla circolazione, nella colonia circola
monete di carta per valore nominale di 224.092 livres contro un valore
effettivo di 183.069 livres, con una perdita del 20% circa.
Nel 1711, per coprire le spese dell’anno corrente, l’intendente
Raudot emette una nuova serie di monete di carta, 3.000 carte da 100 livres
(carta nera) e 3.000 carte da 50 livres (carte rosse),
(Ordinanza del 25 ottobre 1711).
In una lettera al ministro il governatore Vaudreuil spiega la situazione
monetaria del paese, la necessità di una nuova monete di carta,
(Ordinanza del 5 novembre 1711), i commercianti e il resto della
popolazione la richiedevano anche se il rimborso doveva essere convertito
in titoli di rendita emessi dalla municipalità; i consigli del ministero
di cambiarle con le cambiali non avevano trovato il consenso dei creditori,
non essendo garantita la data di pagamento, preferivano essere pagati o in
moneta di carta o il valore in castori, visto che le cambiali dell’anno
precedente erano insolventi (Lettera di Vaudreuil e
Begon al ministro 12 novembre 1711).
Tra il 1712 e il 1713 si hanno nuove emissioni di monete di carta per
un valore nominale di oltre 500.000 livres, in tagli da 100, 50, 40, 20,
12, 6, 4, 2 livres e 20, 15, 10 sols.
Ormai la monete di carta inizia in questo periodo a cadere in discredito,
poiché si capisce che non potrà mai essere rimborsata, la
svalutazione ormai supera il 50% .
L’intendenza d’accordo con il ministero inizia a studiare
un sistema di ritiro, ma la solita mancanza di fondi costringe l’intendente
ad una nuova emissione per un valore di oltre 970.000 livres,
(Novembre 1714), ma con valore effettivo dimezzato, questa
mossa sviluppa un aumento vertiginoso dei beni di prima necessità,
provocando una svalutazione che il governo coloniale non riesce più
a controllare, in alcuni casi supera il 100%. Il nuovo intendente Begon
per tenere sotto controllo la situazione inizia un primo ritiro della monete
di carta, emissioni 1710 per un valore di 68.130 livres 10 sols e 3 denier,
e in secondo ritiro di 41.008 livres (Verbale del 1
settembre 1714) che sono distrutte.
La fine della guerra di Successione Spagnola, porta un certa stabilità
in campo economico.
Nel 1715 il ministro Pontchartrain ordina all’intendente un censimento
di tutte le monete di carta circolante in Canada, si viene a scoprire che
il circolante ha un valore nominale di oltre 1.600.000 livres, inoltre le
importazioni delle merci dalla Francia sono quasi del tutto bloccate per
il discredito che la monete di carta sta ottenendo.
L’intendente Begon stabilisce un piano per ritirare le monete di
carta in cinque anni, pagandole per la metà del valore nominale,
la prima trance di 160.000 livres è scambiata con cambiali scadenza
fine anno e 158.055 livres con scadenza fine 1716. Ma alla fine del 1715
il tesoriere del ministero riesce ad assolvere per soli 33.000 livres, ciò
provoca malumori tra i creditori, solo l’intervento diretto del ministro
Pontchartrain convince il ministero delle finanze a concedere fondi per
160.000 livres.
Nel 1716 Begon continua il ritiro della monete di carta con emissione
di cambiali per 640.000 livres pagabili entro l’anno e nel 1717, inoltre
il ministero delle finanze ordina la fabbricazione di 150.000 livres in
moneta di metallo nei valori da 12 e 6 deniers, commissionati alla zecca di
Perpignan, per supportare il piccolo commercio nelle colonie americane
(Editto del dicembre 1716). Soltanto una piccola percentuale
raggiungerà effettivamente le colonie.
Nel 1717 la corona autorizza l’emissione di una nuova moneta di
carta per far fronte alle spese di gestione degli ultimi sei mesi del 1716
e dei primi mesi dell’anno corrente, per un valore di 212.666
livres e 6 sols nei tagli da 4 e 2 livres per un valore effettivo di metà
di quello nominale, inoltre ordinava che dopo quest’ultima emissione
non ci dovevano essere altre e che dopo l’autunno del 1718 tutte
le monete di carta circolanti nella colonia sarebbero state ritirate e
non avrebbero avuto più corso legale, inoltre gli stipendi per i
soldati e gli ufficiali dovevano essere corrisposti in cambiali da 50 e 100
livres con scadenza 1718 e per ultimo invio di 40.000 livres in moneta di
rame per supportare la spesa quotidiana (Ordinanza reale
del 5 luglio 1717 e retificata dalle autorità canadesi l’11
ottobre).
Nel 1718 il ritiro della moneta di carta fu prorogato per un anno ancora
(Ordinanza reale del 1 novembre 1718).
Quest’ordinanza chiudeva in maniera definitiva l’avventura
della moneta di carta, basata sulle carte da gioco.
Serie monete di carta del 1714, con le firme del governatore Vaudreuil, dall’intendente Begon e del tesoriere Duplessis.
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40 livres
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20 livres
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12 livres.
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6 livres
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4 livres
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2 livres
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20 sol
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15 sols
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10 sols
Tabella delle emissioni della moneta di carta dal 1685 al 1717
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9 febbraio 1686…... 7gennaio1690…… 1692 1693 1703 Acadia 1704 Acadia 1705 Acadia 1708Acadia 1702 1705 1709 10 gennaio1710 1 ottobre 1711 1712 1713 5 luglio 1717 |
De Meulles De Meulles Frontenac e Bouchart Frontenac e Bouchart Frontenac e Bouchart De Brouillan De Brouillan De Subercasse De Subercasse Vaudreuil e Beauharnois Vaudreuil e Raudot Vaudreuil e Raudot Vaudreuil e Raudot Vaudreuil e Begon Vaudreuil e Begon Vaudreuil e Begon Ordinanza reale |
26 settembre 1686 7 gennaio 1691 15 ottobre 1700 15 ottobre 1700 1704 1705 1708 1710 N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. Dopo il 1718 |
Suddivisone delle monete circolanti in Francia e in Canada.
1 denier | moneta in rame | |
1 liard | 3 deniers | moneta di rame |
1 sol | 4 liards | moneta di mistura |
1 LIVRES TOURNOIS | 20 sols o 240 deniers | non esistente |
1 ECU | 6 livres | moneta in argento |
1 LUIGI D'ORO | 4 écus o 24 fegati | moneta in oro |
BIBLIOGRAFIA:
** Detail of Jean-Baptiste Louis Franquelin, Carte de l’Amerique Septentrionnale, [1688]. High resolution image of entire map available from Library of Congress http://hdl.loc.gov/loc.gmd/g3300.ct000668
I libri sulla storia del Canada e sulle colonie francesi in Nord America in lingua italiana sono pochi, da segnalare “Storia del Canada” edizioni Bompiani di Luca Codignola, uno dei massimi esperti della storia del Canada in Italia, e di Luigi Bruti Liberati. È il volume più completo sul Canada, indispensabile per un lettore che voglia affrontare l’argomento.
Altri volumi consigliabili sono “ Europa e America, la colonizzazione
Anglo – Francese” edizioni Giunti di Matteo Sanfilippo e
“Il conflitto Anglo – Francese in Nord America. 1756 –
1763” Erga edizioni di Alberto Rosselli.
Va segnalata la serie di volumi della Marsilio editore della collana
“ Canadiana, storia e storiografia canadese” curata
da Luca Codignola, sono di difficile reperibilità.
Sul commercio delle pellicce in Nord America segnalo un volume, sempre di difficile reperibilità, “Sulle piste dei cacciatori di castori” edizioni Mursia di Piero Pieroni, introduttivo per l’argomento.
Sulla numismatica canadese del periodo francese non ci sono libri in lingua italiana, ma soltanto in francese di difficile reperibilità sul mercato italiano. L’unico che posso consigliare “Histoire monetaire et numismatique des colonies et de l’union francaise” edizioni Emile Bourgey di Jean Mazard, con tavole ed una documentazione storica adeguata; da cui ho tratto le basi per le mie ricerche.
Internet da la possibilità di una più ampia ricerca sulla storia canadese e anche sulla numismatica. Siti che offrono documenti dell’epoca facilmente consultabili che ho usufruito per il mio lavoro e senza di questi non avrei potuto svilupparlo, ne segnalo alcuni.
www.ordonnances.org
Nel sito sono in gran parte consultabili le ordinanze in materia monetaria
dei re di Francia.
www.canadiana.org
Sono consultabili numerosi volumi in lingua francese ed inglese sulla
storia, geografia ed economia del Canada.
http://gallica.bnf.fr
sito di libri consultabili sulla Francia, con una sezione dedicata al
Canada e alle colonie.
www.biographi.ca
Dizionario biografico sui personaggi che hanno fatto la storia del Canada,
molto dettagliato.
www.currencymuseum.ca/fre/collection/browse2.php
Il sito ufficiale del museo della Banca del Canada, dove si può
vedere la collezione numismatica del periodo francese.
www.blupete.com
Sito molto interessante sulla storia dell’Acadia francese.
http://bd.archivescanadafrance.org
Sito consultabile su documenti inerenti alla colonizzazione francese
in Nord America.