Ricerca presentata al Premio "Solone Ambrosoli"- Edizione 2006
promosso dalla "SOCIETA' NUMISMATICA
ITALIANA"
e premiata come seconda classificata.

 

LE CARTE DA GIOCO COME MONETA

CURIOSE EMISSIONI NEL CANADA FRANCESE
a cavallo dal 1600  al 1700

INTRODUZIONE STORICO - ECONOMICA

La Francia, come l’Inghilterra e l’Olanda, era rimasta esclusa dalla spartizione dei ricchi territori dell’America del sud, prerogativa esclusiva di Portogallo e Spagna.  I francesi iniziarono l’esplorazione dei territori settentrionali e nonostante le ottimistiche previsioni di Cartier, in tre diverse spedizioni, esplorò le coste canadesi e risalirono il San Lorenzo.
 

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Essi non trovarono miniere d’oro e d’argento ma un’altra fonte di ricchezza, i ricchi banchi da pesca che si estendevano a sud dell’isola di Terranova e nel bacino del golfo di San Lorenzo.
Il pesce era un alimento indispensabile per le popolazioni europee, i banchi da pesca nel nord Atlantico, intorno all’Islanda e la Groenlandia, erano molto sfruttati ed pertanto iniziò una lotta feroce per il controllo dei banchi dell’America settentrionale.
Sul finire del 1500 la Francia riuscì a controllare l’intero bacino del San Lorenzo e i banchi da pesca a sud di Terranova, il golfo di San Lorenzo divenne un lago francese.
Parallelamente alla pesca, si sviluppò un commercio tra le popolazione indiane delle coste e i marinai delle navi; utensili, pentole e coltelli in cambio di pellicce, pelli e cibo.
In quegli anni la moda europea aveva iniziato l’introduzione, sempre più massiccia, delle pellicce e delle pelli nei vari capi di vestiario, e l’uso era in espansione tra la nobiltà e tra i ceti inferiori. Gran parte delle importazioni di pellicce e pelli venivano dalla cosiddetta “Moscovia”, le regioni dell’attuale Russia, i prezzi erano elevati e gli animali iniziavano a scarseggiare. Nelle terre del nord America gli animali abbondavano e le popolazione indiane, ancora primitive, si accontentavano di poco determinando bassi costi, le pellicce americane erano o sembravano di qualità superiore.
Gli animali dalle pellicce più pregiate si trovavano nel territorio delle regioni fredde chiamate Canada dove i francesi predominavano. Con la sua  grande estensione questo territorio apriva nuove possibilità ad un commercio che fino a quel momento era alquanto limitato.
 Il meccanismo di questo commercio che i francesi chiamavano < tratta > era semplice, bastava accordarsi con gli indiani sul luogo e sul momento in cui sarebbe avvenuto lo scambio, seguendo i ritmi e abitudini delle necessità stagionali, poiché lo scambio interessava ad entrambi le parti la regolarità degli appuntamenti era assicurata. Nel caso fosse prevista un’attesa prolungata o si desiderasse accumulare un maggior numero di pellicce, bastava una semplice baracca sulla riva del mare con qualcuno ad attendere l’arrivo degli indiani. (Storia del Canada pagina 40)
A questo punto le opportunità di migliorare la < tratta > erano evidenti, in modo da renderla più remurativa. I piccoli armatori e i semplici marinai non desideravano cambiare questo meccanismo, poiché perdevano i loro guadagni, ma i grossi commercianti e i nobili, soprattutto, grazie ai legami con la corona, desideravano ottenerne il controllo attraverso un monopolio. I reali francesi desideravano sfruttare le iniziative private per tranne benefici economici, i re di Francia erano sempre a corto di soldi. Avviare una politica coloniale articolata ed indirizzata verso quei territori, supportata da un movimento religioso che portasse alla conversione delle popolazioni native, porteranno alla creazione di compagnie private, autorizzate dallo stato, per la colonizzazione e lo sfruttamento dei nuovi territori canadesi.
Alla fine del 1500, il re di Francia concede le prime lettere patenti alle compagnie private per il monopolio commerciale nei nuovi territori americani a patto di fondare insediamenti stabili.
Il primo tentativo é del marchese de La Roche che nel 1598 fonda un piccolo insediamento sull’Ile de Sable, al largo della costa della futura Nova Scotia in pratica una colonia penale, un paravento per ottenere le concessioni commerciali, ma sarà abbandonata al suo destino. Questa drammatica vicenda creerà grave scandalo in Francia, porterà il marchese e suoi soci davanti ad un tribunale reale che nel 1602  li condannerà.
La compagnia del mercante Chauvin cercò di trasformare Tadoussac, vicino all’estuario del San Lorenzo lungo il fiume Saguenay, da base per la < tratta > in insediamento stabile con dei coloni, ma dopo neanche due stagioni è abbandonato ritornando alla sua funzione iniziale.
Il primo serio tentativo è quello della compagnia di De Monts che, tra il 1603 e il 1604, costruisce due insediamenti il primo a Saint Croix il secondo a Port Royal nella Baie Francaise. De Monts istituì la colonia di Acadie la regione che comprende le province canadesi del New Brunswich e della Nova Scotia e lo stato del Maine. La colonia ebbe uno sviluppo travagliato, soprattutto perché si trovava a ridosso delle principali colonie inglesi del New England. Nel 1608 Samuel Champlain, che aveva partecipato alla spedizione in Acadia, fondò in nome di De Monts Quebec, lungo le rive del San Lorenzo.
La colonia offriva alcuni vantaggi non indifferenti, sia economici sia militari. Il San Lorenzo consentiva un accesso agevole e si spingeva in profondità nel territorio canadese, inoltre il forte era stato costruito su di un promontorio facilmente difendibile, per ultimo era lontano da qualsiasi altra colonia europea. Il territorio circostante era disabitato, tra il 1608 e il 1620 Champlain e suoi compagni esplorarono la regione, arrivando fino ai Grandi Laghi e raggiungendo a sud, i confini del futuro stato di New York, scoprendo il lago che porta il suo nome.
Champlain intuì l’immenso potenziale economico della regione, riuscì ad ottenere l’amicizia delle nazioni indiane, Algonkin, Montagnais e soprattutto Huron. Gli Huron che abitavano nella regione del lago Omonimo avevano creato un piccolo impero commerciale e fungevano da intermediari tra le nazioni indiane dell’ovest e quelle dell’est, a loro si contrapponevano le nazioni della confederazione Iroquois che i contemporanei definivano i romani del Nord America per la loro aggressività ed abitavano i territori a sud dei Grandi Laghi, territorio parallelo a quello degli Huron.
Champlain si era alleato con gli Huron e le altre nazioni contro gli Iroquois, questa mossa politico–militare avrebbe avuto gravi ripercussioni sullo sviluppo della colonia francese. Militarmente più forte delle altre nazioni, la confederazione annientò i suoi nemici e mantenne relegati i francesi sul San Lorenzo, bloccando quasi del tutto la tratta verso gl’insediamenti francesi, con grave danno per l’economia francese. La colonia riuscì a sopravvivere, nonostante l’occupazione inglese, dal 1629 al 1632 e la continua minaccia delle incursioni degl’Iroquois; anzi i francesi riuscirono a fondare altri insediamenti, Trois Riviere nel 1638, Montreal nel 1645 e alcune missioni e posti commerciali nella regione dei Grandi Laghi. La colonia era amministrata dalla compagnie des Cent Associés, fondata nel 1627 dal cardinale Richelieu . Nonostante tutti gli sforzi la colonia del Canada stentava a svilupparsi, anzi in più occasione la colonia era stata sull’orlo dell’annientamento, la determinazione dei suoi pochi abitanti l’aveva salvata. La crisi era da imputare ad un’inefficace politica coloniale dovuta a re deboli alla mercé di famiglie nobili assetate di potere.
Nel 1661 Luigi XIV diventò maggiorenne e assunse i pieni poteri, il suo regno durerà oltre cinquant’anni. La politica coloniale francese ebbe un nuovo sviluppo sotto la guida dell’abile ministro Jean Baptiste Colbert che riorganizzava le catene di competenze. Nella sua visione la Francia doveva diventare una potenza coloniale e trasformare le colonie in una fonte di guadagno, politica del mercantilismo.
Nel 1663 la compagnie des Cents Associés fu sciolta. Il governo, tramite il ministero delle colonie, n’assunse direttamente il controllo politico e militare, lasciando alla nuova compagnia delle Indie la gestione economica. Colbert cercò di sviluppare le potenzialità economiche del Canada, attraverso una ricerca dei metodi. La pesca nel Nord America era l’attività che rendeva di più, il problema basilare era il metodo per potenziarla, Colbert preferì lasciare mano libera agli armatori, piuttosto che creare delle compagnie monopolistiche, che avrebbe soffocato il mercato, però impose delle regole e un appoggio statale attraverso la creazione di una base fortificata sulla costa meridionale di Terranova a Plaisence, in modo da dare alle navi un approdo sicuro e una difesa dagli attacchi delle nazioni concorrenti.
Il territorio canadese ricco di foreste, poteva garantire la Francia dall’importazione di legname dai paesi baltici e scandinavi, soggetti a forti frizioni politiche che ne condizionavano il commercio. L’idea di creare in loco un’industria cantieristica, che avrebbe abbattuto i costi di produzione, era alquanto problematica, poiché richiedeva un’abbondante manodopera specializzata che il Canada non aveva e tutte le parti accessorie che servivano per la costruzione di navi dovevano essere importate dalla Francia. L’industria navale canadese fornì solo naviglio di piccolo cabotaggio, adibito al commercio locale e per quello verso le isole dei Carabi.
Altra voce economica che deluse le attese, rimanendo sulla carta, era lo sfruttamento delle risorse minerarie, vi furono alcuni tentativi, ma furono nulli.(A partire dal secolo successivo s’iniziò a sfruttare alcuni giacimenti di ferro nella regione dell’Illinois)
Quindi restava la < tratta > attività economica principale per il Canada, era certamente un’attività contraddittoria, ma strategica per lo sviluppo della colonia.
Alla sua base vi era un elemento “inutile”, non essendo necessario alla sussistenza della popolazione e non utilizzabile per il miglioramento della condizioni di vita, come potevano essere i prodotti agricoli, che dipendevano da un mercato europeo instabile e legato alle esigenze sempre fluttuanti della moda.
Il sistema della < tratta > attirava capitali e persone che contribuivano allo sviluppo dei confini della Nuova Francia.  La ricerca di nuove zone di caccia portarono i francesi ad esplorare il corso del Mississippi fino al golfo del Messico, nel secolo successivo fino alle Montagne Rocciose e alle grandi pianure dell’ovest. Nel 1763, l’anno della conquista inglese, poco più di 65.000 francesi controllavano direttamente o indirettamente metà del Nord America. La < tratta > aveva creato un indotto industriale, formato da piccole industrie che creava quegli oggetti di commercio necessari per gli scambi con le nazioni indiane.
La < tratta > aveva una funzione strategica e politica, l’intera difesa della colonie canadesi si basava sull’alleanza con le nazioni indiane, esse erano legate alla Francia attraverso la < tratta >, poiché manteneva dei prezzi concorrenziali rispetto ai mercanti di Olanda e Inghilterra. Con questo sistema commerciale i francesi riuscivano ad integrarsi con la cultura indiana, accettandone le varie sfumature, avvennero sposalizi con donne indiane e seguirono le migrazioni delle tribu-nazioni raggiungendo le più lontane zone.
Gli olandesi ed inglesi, a differenza, aspettavano i cacciatori indiani al riparo delle palizzate dei loro forti e questa sistema fu più volte combattuto dalle autorità francesi perché disperdeva la popolazione già scarsa e non favoriva lo stanziamento e quindi lo sviluppo della colonia.
Tutto questo castello politico militare era sempre minacciato dalla confederazione Iroquois, che dopo aver sterminato le nazioni dei Grandi Laghi, controllava le vie di commercio più dirette con l’ovest. Per evitare lo strangolamento delle colonie canadesi, Luigi XIV e Colbert decisero di porre un freno alla minaccia Iroquois. Nel 1665 fu inviato nelle Americhe, Alexandre de Prouville de Tracy, con l’incarico di luogotenente generale delle terre francesi con il compito di riorganizzare l’intera struttura locale. Nel Canada doveva porre fine al problema Iroquois. Giunse con una forza di oltre 1.200 soldati, gran parte appartenenti al reggimento Carignan Salliers.
In due anni di campagna, le forze francesi costruirono quattro forti lungo il San Lorenzo, il fiume Richelieu e il lago Champlain, per bloccare le principali vie d’invasione, inoltre con due spedizioni distrussero i villaggi dei Mohawk e Seneca, due delle nazioni della confederazione.
Queste campagne non sortirono l’effetto sperato, cioè la sconfitta militare della confederazione, ma intaccò la loro invulnerabilità. La distruzione dei villaggi e dei raccolti provocò una grave carestia nel loro territori che costrinse i capi a scendere a patti con i francesi. La pace che si concluse durò fino al 1682.
L’intervento diretto dello Stato ebbe un effetto anche in campo sociale ed economico.Ben 600 tra soldati e ufficiali rimasero nella Canada, come coloni e sei capitani con le proprie compagnie si trasferirono nella colonia lasciando la Francia. Queste truppe appartenevano al corpo delle “troupes de la marine”, dipendenti dal ministero della marina, il cui compito era la difesa dei porti francesi e anche delle colonie.
Fino al 1679 il Canada ebbe un forte flusso d’immigrati, nel periodo 1668 – 1679 oltre 6.000 persone arrivarono nella colonia, una percentuale altissima per quel territorio.
L’arrivo di questi coloni, assieme alla ristrutturazione dell’amministrazione locale, provocò notevoli cambiamenti nella vita economica canadese, per sostenere tutto questo necessitava una maggiore circolazione di moneta.
Fino al 1665 moneta circolante era stata sufficiente ai pochi coloni e ai commercianti, in quanto  la utilizzavano in massima parte per le transazioni con la madrepatria, per i piccoli bisogni locali si utilizzava il baratto o come “moneta” la pelliccia di castoro.
 Il castoro aveva un prezzo fisso stabilito dalla corona, le altre pellicce subivano la domanda del mercato. I principali generi di necessità avevano un prezzo fisso di riferimento in denaro, ma visto la scarsità di moneta circolante erano equiparati a un numero stabilito di pelli di castoro.
L’incremento della popolazione questo sistema non era più comodo, anche se rimaneva un mezzo di pagamento accettato.
La corona era consapevole di questa nuova realtà, ma riluttante ad inviare nella colonie, (questo problema si riscontrava anche nelle isole dei Carabi), grosse somme di denaro poiché si disperdeva una parte di metallo pregiato. Nel 1670 si coniarono le prime monete per le colonie americane, nei valori da 5 sols e 15 sols in rame destinate agli scambi locali.
In questo periodo nelle colonie si svilupparono alcune forme di speculazione che coinvolsero la stessa corona.
 La compagnie des Indies che aveva il monopolio sul commercio delle pellicce, ottenne dal re Luigi XIV (lui stesso azionista), 100.000 livres in moneta contrassegnata per il Canada e per evitare che queste monete ritornassero in Francia l’intendente Talon, su ordine del ministero, decise che queste monete in Canada avessero un valore superiore di un terzo rispetto a quelle che circolavano sul territorio francese. (Cambio 15 sols contromarcati avevano un valore di 20 in Francia, 5 sols valevano 6 sols e 8 denari.)
Quest’artifizio provocò una certa confusione e non favorì le transazioni economiche, alcuni commercianti spregiudicati ricettarono queste monete sul territorio francese realizzando in Canada ottimi guadagni, nel 1680 le monete ritornarono in parità con quelle metropolitane. (Ordinanza del consiglio di Quebec del 2 dicembre 1680)
Nello stesso periodo la corona, per favorire l’immigrazione e il reclutamento dei funzionari necessari per la colonia, furono stabiliti dei contratti per una durata minima di tre anni ed uno stipendio pagato in moneta contante; alla fine del contratto, se il funzionario o il colono voleva rientrare in Francia il suo stipendio era svalutato del 40%.
Tutti questi tentativi avevano lo scopo di mantenere nella colonia una massa monetaria adeguata a sostenere l’economia locale ed evitare un ritorno monetario in Francia ma non sortirono l’effetto desiderato. Per pareggiare il bilancio della colonia e pagare le forniture di prima necessità, la corona era costretta ad inviare una volta l’anno una nave con i fondi necessari, in genere in primavera con grave pericolo di naufragio e attacco corsaro.
Dopo il 1682 la ripresa della guerra tra i francesi e suoi alleati indiani con la confederazione Iroquois sostenuta dagl’inglesi, per il controllo della < tratta >, provocò un notevole dispendio di risorse monetarie per le casse del governo coloniale francese e una continua richiesta di invio di moneta da Parigi. Nello stesso tempo la politica espansionistica europea di Luigi XIV richiedeva mezzi finanziari enormi, di conseguenza si ebbero ritardi nell’invio di denaro verso le colonie.
Gli amministratori canadesi erano in difficoltà, avevano bisogno di moneta per rinforzare le difese, espandere gl’insediamenti fortificati e sostenere con sussidi le nazioni indiane alleate per evitare che si alleassero con gl’inglesi.

LA MONETA DI CARTA

Nel 1685 la situazione si aggravò in maniera preoccupante, l’amministrazione non aveva più fondi per pagare i salari dei soldati e la nave era in ritardo. L’Intendente de Meulles fu costretto a permettere ai soldati di lavorare come braccianti nelle fattorie, stabilendo, però delle regole precise; i soldati non potevano portare le uniformi durante il lavoro e lo stipendio a loro corrisposto mensilmente doveva essere compreso tra 10 e 12 livres (Ordinanza del 28 aprile 1685).   Con la fine della mietitura il lavoro nelle fattorie finì, si pose di nuovo il problema.
A questo punto de Meulles ebbe un’idea originale, fabbricare una monete di carta con un valore nominale preciso garantita dal sua firma e rimborsata con l’arrivo dei fondi dalla Francia per il valore emesso, dopo otto giorni dal loro arrivo.
Il problema principale era che la carta disponibile nella colonia era scarsa e di cattiva qualità, facilmente deperibile. Decise di utilizzare le carte da gioco, resistenti e presenti in notevole quantità. L’intendente emise monete di carta in tre tagli; 4 livres (carta intera), 2 livres (metà carta) e 15 sols (un quarto di carta), su ciascuna carta, sul retro era posta la firma dell’intendente, con sigillo, e quella del tesoriere. Questa moneta doveva essere accettata in qualsiasi transazione, pena sanzioni giudiziarie (Ordinanza del 5 giugno 1685).   La nuova moneta fu subito accettata dalla popolazione, soprattutto per la sua praticità.  Con l’arrivo della nave con le vere monete l’intendente il 27 settembre iniziò il ritiro della moneta di carta, rimborsando l’intero valore in moneta di metallo (Ordinanza del 24 novembre 1685).
Quando in Francia si venne a sapere di quest’emissione di monete di carta, sia il re Luigi XIV sia il ministro Saguenauly ammonirono l’intendente de Meulles perché questa sistema poteva creare un processo Inflazionistico.
Il sistema di de Meulles non poteva creare un processo inflazionistico, perché la monete di carta era emessa sul valore effettivo dei fondi che sarebbero giunti dalla Francia.
Il ministro avrebbe preferito che fossero emesse delle cambiali a deposito sugli stipendi, ma ciò rendeva difficile la spesa quotidiana, poiché la cambiale era emessa sull’intero stipendio mensile del soldato o del funzionario, mentre lo stipendio pagato in monete di carta in tagli piccoli era spendibile in qualsiasi momento. Il problema si creava se l’intendente avesse emesso monete di carta per un valore superiore a quello che doveva arrivare, per poi corrispondere un cambio inferiore. Fino a quanto il sistema rimaneva in questi parametri e le autorità garantivano il rimborso effettivo del valore della monete di carta non ci sarebbero stati problemi.
L’anno successivo, de Meulles fu costretto nuovamente a ricorrere ad una nuova emissione di monete di carta nei tagli da 4 livres e 40 sols (Ordinanza del  6 febbraio 1686).
Durante l’anno fu scoperto il primo caso di falsificazione di una monete di carta per opera di un soldato, all’intendente si pose così il problema di un maggior controllo sulla circolazione della monete di carta (Lettera di Demonville), governatore del Canada al ministro della marina 8 maggio 1686).  Agl’inizi di novembre la monete di carta è rimborsata (Lettera di Champigny, sostituto intendente di de Meulles, al ministro della marina 16 novembre 1686) .
Fino al 1690, l’amministrazione canadese non utilizzo più la monete di carta, poiché i fondi giungevano dalla Francia con una certa regolarità.
Ma dopo quell’anno lo scoppiò della guerra della Lega di Augusta, provocò i soliti ritardi nella spedizioni di denaro verso le colonie, il nuovo intendente Bouchart, sostenuto dal governatore Frontenac fu costretto a ricorrere ad una nuova emissione di monete di carta, nei tagli da 4 e 2 livres e 25 sols (Ordinanza del 7 gennaio 1691) . L’impostazione di questa nuova emissione era la stessa della prima, unica differenza la firma del governatore assieme a quella dell’intendente e del tesoriere, era sempre garantito il rimborso all’arrivo della nave (Ordinanza del 7 gennaio 1690).  Con grave disappunto dell’intendente i fondi giunti dalla Francia, non erano sufficienti a coprire la monete di carta circolante e le spese di guerra, fu costretto ad emettere della nuova monete di carta, solo metà degli stipendi fu rimborsata in moneta di metallo. Le previsioni del ministro della marina si stavano avverando.
Nello stesso anno, si tenne a Quebec il primo processo, documentato, per falsificazione di monete di carta.  Il 6 marzo 1690, un chirurgo di Quebec, tale Pierre Melidor, è accusato di aver falsificato una monete di carta da 4 livres e giudicato colpevole dal consiglio di giustizia, con una condanna a tre anni di lavori forzati e a subire 12 colpi di frusta in pubblica piazza. La carta falsificata è bruciata davanti alla popolazione nella Place Royale nella città bassa di Quebec (Histoire du notariat au Canada de puis la fondation della colonie jusqua nos jours. Edmont Roy. Quebec 1899).
Nel 1691 è emessa una nuova seria di monete di carta, nei tagli, soliti da 4 e 2 livres e  20 sols,   l’intendente decreta che la moneta di carta emessa nel 1690 non ha più corso legale e deve essere portata all’intendenza per essere cambiata (Ordinanza del 6 febbraio 1691).
Purtroppo si scoprì che la tesoreria non aveva fondi sufficienti per cambiarla in moneta di metallo e si ricorse ad una nuova emissione di monete di carta.

Ordinanza del 13 febbraio 1691

                  
 

Informato del problema il ministro della marina Segnelay, questi ordinò al governatore e all’intendente di  bloccare la circolazione della moneta di carta e di utilizzare per i pagamenti le cambiali o le lettere di cambio, mezzi di pagamenti che potevano essere rimborsati o garantiti in titoli di stato nel caso di mancanza di moneta di metallo, carta in cambio di carta.
Entro la fine dell’anno la monete di carta fu ritirata, cambiata in parte in moneta di metallo e in parte in cambiali, l’intendente Bouchart emise cambiali per 87.377 livres con scadenza novembre 1691, garantite in titoli di stato (Lettera di Bouchart al ministro 10 maggio 1691).
La circolazione di cambiali non garantite da un rimborso in moneta di metallo e postdatate non era ben vista dalla popolazione della colonia, infatti, una parte delle monete di carta datate 1691, rimase in circolazione e tollerate dalle autorità coloniali, nonostante il divieto del ministro, nel commercio della colonia erano accettate più delle cambiali. L’intendente Bouchart cercò in più riprese di convincere il ministro ad introdurre in modo articolato l’emissione della monete di carta, anche se il problema delle falsificazioni era sentito (Lettera di Bouchart al ministro 15 ottobre 1700).
La fine della guerra della Lega di Augusta, portò notevoli risultati positivi. La Francia era la potenza assoluta in Nord America, la spinta espansionistica della confederazione Iroquois si era esaurita e per non essere annientati avevano accettato una tregua, che porterà in seguito alla conferenza di pace di Montreal, 21 luglio – 7 agosto 1701.
Vi parteciparono i rappresentanti di 40 nazioni indiane e sancì il definitivo trionfo francese, il ridimensionamento della potenza militare Iroquois, inaugurò una nuova era nelle relazioni politico – economiche tra le nazioni indiane e le potenze Europee. Le direttive principali della pace dureranno fino al 1763. Il governatore del Canada si faceva garante di qualsiasi conflitto ed ogni disputa politico – economica doveva essere discussa a Quebec. Tutto ciò portò ad un periodo di prosperità economica nelle colonie francesi e una politica espansionistica verso ovest. Nello stesso anno, sull’onda di questo entusiasmo fu fondata la colonia della Louisiana.
Lo scoppiò di un nuovo conflitto, la guerra di Successione spagnola, provocò una nuova crisi monetaria. Nel 1700 l’intendente Champigny era riuscito con notevole difficoltà a ritirare una parte della monete di carta rimasta in circolazione per un valore di 33.142 livres 9 sols e 9 denier.
 Nel 1702 il nuovo intendente Beauharnois, fa un censimento di tutte le monete di carta ancora circolanti nella colonia, il valore del circolante è stimato in 48.876 livres 10 sols e 11 denier. Non potendo rimborsarle, emette una nuova serie di monete di carta nei tagli da 32, 16, 8, 4 e 2 livres e 10 sols e stabilisce la parità a tutte le monete di carta in circolazione senza distinzione di emissione.
Nella colonia di Acadia  i governatori de Brouillan e Subercasse ricorrono alla monete di carta in quattro diverse annate; 1703, 1704, 1705 e 1708, per un valore di oltre 20.000 livres. verranno ritirate in parte nel 1708 e nel 1710.
Il ministro continuerà ad inviare lettere di disapprovazione ma saranno disattese, la corona non ha fondi da inviare nella colonia ed è costretta a concedere una sorta di autorizzazione per l’emissione di monete di carta a patto di non superare un certo quantitativo e di rimborsarla non appena avesse avuto a disposizione i fondi necessari.
Il procedere della guerra provoca una grave crisi finanziaria in seno alla Compagnia delle Indie, oberata da debiti ed impossibilita a rimborsarli, per evitare il tracollo le autorità canadesi sono costrette a prestarle forte somme di monete di carta e cambiali per un valore di oltre 120.000 livres. Nonostante fossero giunti fondi dalla Francia, il nuovo intendente Raudot è costretto ad una nuova emissione di monete di carta..
Il 29 novembre 1705, sono ritirate e rimborsate monete di carta per un valore di 5.000 livres datate 1702. Davanti alla commissione presieduta dal governatore Vaudreuil, dall’intendente Raudot e dal tesoriere Duplessis sono bruciate 83 carte da 32 livres per 2.656 livres; 63 carte da 16 livres per 1.008 livres; 318 carte da 4 livres per 1.272 livres; 16 carte da 40 sols per 32 livres e 32 carte da 20 sols per 32 livres.
Il 5 dicembre sono processati per falsificazione un soldato Jean Berger e un prigioniero inglese Pendlenton Fletcher e rinchiusi a Quebec.
L’intendente Raudot invia una lettera al ministro della marina e la re per regolarizzare la monete di carta in Canada ed evitare d’inviare grossi quantitativi di moneta metallica che potevano essere catturati dal nemico. Per combattere la contraffazione il mezzo più efficace era cambiare ogni anno i punzoni e la raffigurazione (Lettera del 30 settembre 1705).
Il 21 ottobre 1706 è ritirata e rimborsata monete di carta datata 1702 per un valore di 4.198 livres e il 2 novembre l’intendente per venire incontro alla necessità della popolazione che chiedeva monete di carta in tagli piccoli per le necessità di spesa quotidiana emise 4.918 livres nei tagli da 2 e 1 livres e da 10 sols.
Nel 1707 la situazione economica in Canada per via della guerra si stava facendo pesante provocando un aumento dei prezzi di prima necessità e innescando una svalutazione della monete di carta che perse più del 15% del suo valore rispetto alla moneta di metallo, poiché non vi era più la certezza di un rimborso, addirittura l’intendente chiedeva, quasi pregava, il ministro della marina Pontchartrain di corrispondergli lo stipendio in moneta di metallo (Lettere del 13 e del 17 novembre 1707).
L’anno dopo Raudot che costretto a emettere 3.200 carte da 32 livres per coprire le spese di bilancio (Ordinanza del 8 febbraio 1708).
Nel 1710 la situazione monetaria in Canada precipita, i fondi dalla Francia, che coprono una parte delle spese arrivano ormai col contagocce, la moneta di metallo è quasi scomparsa dalla circolazione, nella colonia circola monete di carta per valore nominale di 224.092 livres contro un valore effettivo di 183.069 livres, con una perdita del 20% circa.
Nel 1711, per coprire le spese dell’anno corrente, l’intendente Raudot emette una nuova serie di monete di carta, 3.000 carte da 100 livres (carta nera) e 3.000 carte da 50 livres (carte rosse), (Ordinanza del 25 ottobre 1711).
In una lettera al ministro il governatore Vaudreuil spiega la situazione monetaria del paese, la necessità di una nuova monete di carta, (Ordinanza del 5 novembre 1711), i commercianti e il resto della popolazione la richiedevano anche se il rimborso doveva essere convertito in titoli di rendita emessi dalla municipalità; i consigli del ministero di cambiarle con le cambiali non avevano trovato il consenso dei creditori, non essendo garantita la data di pagamento, preferivano essere pagati o in moneta di carta o  il valore in castori, visto che le cambiali dell’anno precedente erano insolventi (Lettera di Vaudreuil e Begon al ministro 12 novembre 1711).
Tra il 1712 e il 1713 si hanno nuove emissioni di monete di carta per un valore nominale di oltre 500.000 livres, in tagli da 100, 50, 40, 20, 12, 6, 4, 2 livres e 20, 15, 10 sols.
Ormai la monete di carta inizia in questo periodo a cadere in discredito, poiché si capisce che non potrà mai essere rimborsata, la svalutazione ormai supera il 50% .
L’intendenza d’accordo con il ministero inizia a studiare un sistema di ritiro, ma la solita mancanza di fondi costringe l’intendente ad una nuova emissione per un valore di oltre 970.000 livres, (Novembre 1714),  ma con valore effettivo dimezzato, questa mossa sviluppa un aumento vertiginoso dei beni di prima necessità, provocando una svalutazione che il governo coloniale non riesce più a controllare, in alcuni casi supera il 100%. Il nuovo intendente Begon per tenere sotto controllo la situazione inizia un primo ritiro della monete di carta, emissioni 1710 per un valore di 68.130 livres 10 sols e 3 denier, e in secondo ritiro di 41.008 livres (Verbale del 1 settembre 1714)   che sono distrutte.
La fine della guerra di Successione Spagnola, porta un certa stabilità in campo economico.
Nel 1715 il ministro Pontchartrain ordina all’intendente un censimento di tutte le monete di carta circolante in Canada, si viene a scoprire che il circolante ha un valore nominale di oltre 1.600.000 livres, inoltre le importazioni delle merci dalla Francia sono quasi del tutto bloccate per il discredito che la monete di carta sta ottenendo.
L’intendente Begon stabilisce un piano per ritirare le monete di carta in cinque anni, pagandole per la metà del valore nominale, la prima trance di 160.000 livres è scambiata con cambiali scadenza fine anno e 158.055 livres con scadenza fine 1716. Ma alla fine del 1715 il tesoriere del ministero riesce ad assolvere per soli 33.000 livres, ciò provoca malumori tra i creditori, solo l’intervento diretto del ministro Pontchartrain convince il ministero delle finanze a concedere fondi per 160.000 livres.
Nel 1716 Begon continua il ritiro della monete di carta con emissione di cambiali per 640.000 livres pagabili entro l’anno e nel 1717, inoltre il ministero delle finanze ordina la fabbricazione di 150.000 livres in moneta di metallo nei valori da 12 e 6 deniers, commissionati alla zecca di Perpignan, per supportare il piccolo commercio nelle colonie americane (Editto  del dicembre 1716).  Soltanto una piccola percentuale raggiungerà effettivamente le colonie.
Nel 1717 la corona autorizza l’emissione di una nuova moneta di carta per far fronte alle spese di gestione degli ultimi sei mesi del 1716 e dei primi mesi dell’anno corrente, per un valore  di 212.666 livres e 6 sols nei tagli da 4 e 2 livres per un valore effettivo di metà di quello nominale, inoltre ordinava che dopo quest’ultima emissione non ci dovevano essere altre e che dopo l’autunno del 1718 tutte le monete di carta circolanti nella colonia sarebbero state ritirate e non avrebbero avuto più corso legale, inoltre gli stipendi per i soldati e gli ufficiali dovevano essere corrisposti in cambiali da 50 e 100 livres con scadenza 1718 e per ultimo invio di 40.000 livres in moneta di rame per supportare la spesa quotidiana (Ordinanza reale del 5 luglio 1717 e retificata dalle autorità canadesi l’11 ottobre).
Nel 1718 il ritiro della moneta di carta fu prorogato per un anno ancora (Ordinanza reale del 1 novembre 1718).
Quest’ordinanza chiudeva in maniera definitiva l’avventura della moneta di carta, basata sulle carte da gioco.
 

Serie monete di carta del 1714, con le firme del governatore Vaudreuil, dall’intendente Begon e del tesoriere Duplessis.

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       100 livres
 
 

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         50 livres.
 
 

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         40 livres
 
 

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         20 livres
 
 

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         12 livres.
 
 

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          6 livres
 

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        4 livres
 

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         2 livres
 

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        20 sol
 

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         15 sols
 


         10 sols
 

Tabella delle emissioni della moneta di carta dal 1685 al 1717

Data Emissione
Autorità
Data Ritiro
8 giugno 1685…….
9 febbraio 1686…...
7gennaio1690……
1692
1693
1703 Acadia
1704 Acadia
1705 Acadia
1708Acadia
1702
1705
1709
10 gennaio1710
1 ottobre 1711
1712
1713
5 luglio 1717
De Meulles
De Meulles
Frontenac e Bouchart
Frontenac e Bouchart
Frontenac e Bouchart
De Brouillan
De Brouillan
De Subercasse
De Subercasse
Vaudreuil e Beauharnois
Vaudreuil e Raudot
Vaudreuil e Raudot
Vaudreuil e Raudot
Vaudreuil e Begon
Vaudreuil e Begon
Vaudreuil e Begon
Ordinanza reale
5 settembre 1685
26 settembre 1686
7 gennaio 1691
15 ottobre 1700
15 ottobre 1700 
1704
1705
1708
1710
N.D.
N.D.
N.D.
N.D.
N.D.
N.D.
N.D.
Dopo il 1718

Suddivisone delle monete circolanti in Francia e in Canada.

1 denier
 moneta in rame
1 liard  3 deniers  moneta di rame
1 sol  4 liards  moneta di mistura
1 LIVRES TOURNOIS  20 sols  o  240 deniers  non esistente
1 ECU  6 livres  moneta in argento
1 LUIGI D'ORO  4 écus  o  24 fegati  moneta in oro

 

BIBLIOGRAFIA:

** Detail of Jean-Baptiste Louis Franquelin, Carte de l’Amerique Septentrionnale, [1688]. High resolution image of entire map available from Library of Congress  http://hdl.loc.gov/loc.gmd/g3300.ct000668

I libri sulla storia del Canada e sulle colonie francesi in Nord America in lingua italiana sono pochi, da segnalare “Storia del Canada” edizioni Bompiani di Luca Codignola, uno dei massimi esperti della storia del Canada in Italia, e di Luigi Bruti Liberati. È il volume più completo sul Canada, indispensabile per un lettore che voglia affrontare l’argomento.

Altri volumi consigliabili sono “ Europa e America, la colonizzazione Anglo – Francese” edizioni Giunti di Matteo Sanfilippo e “Il conflitto Anglo – Francese in Nord America. 1756 – 1763”  Erga edizioni di Alberto Rosselli.
Va segnalata la serie di volumi della Marsilio editore della collana “ Canadiana, storia e storiografia canadese” curata da Luca Codignola, sono di difficile reperibilità.

Sul commercio delle pellicce in Nord America segnalo un volume, sempre di difficile reperibilità, “Sulle piste dei cacciatori di castori” edizioni Mursia di Piero Pieroni, introduttivo per l’argomento.

Sulla numismatica canadese del periodo francese non ci sono libri in lingua italiana, ma soltanto in francese di difficile reperibilità sul mercato italiano. L’unico che posso consigliare “Histoire monetaire et numismatique des colonies et de l’union francaise” edizioni Emile Bourgey di Jean Mazard, con tavole ed una documentazione storica adeguata; da cui ho tratto le basi per le mie ricerche.

Internet da la possibilità di una più ampia ricerca sulla storia canadese e anche sulla numismatica.  Siti che offrono documenti dell’epoca facilmente consultabili che ho usufruito per il mio lavoro e senza di questi non avrei potuto svilupparlo, ne segnalo alcuni.

www.ordonnances.org
Nel sito sono in gran parte consultabili le ordinanze in materia monetaria dei re di Francia.

www.canadiana.org
Sono consultabili numerosi volumi in lingua francese ed inglese sulla storia, geografia ed economia del Canada.

http://gallica.bnf.fr
sito di libri consultabili sulla Francia, con una sezione dedicata al Canada e alle colonie.

www.biographi.ca
Dizionario biografico sui personaggi che hanno fatto la storia del Canada, molto dettagliato.

www.currencymuseum.ca/fre/collection/browse2.php
Il sito ufficiale del museo della Banca del Canada, dove si può vedere la collezione numismatica del periodo francese.

www.blupete.com
Sito molto interessante sulla storia dell’Acadia francese.

http://bd.archivescanadafrance.org
Sito consultabile su documenti inerenti alla colonizzazione francese in Nord America.
 

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