ARTE NELLA MONETA


ARTE NELLA MONETAZIONE CONTEMPORANEA

 
Alla fine del Medio Evo, con il rifiorire delle arti e il commercio in piena espansione anche la moneta ha ripreso il suo ruolo fondamentale. Tutti si rendono conto che mancando questi tondelli si limita il commercio e di conseguenza lo sviluppo della società.  Nei coni per raffigurare Re, Principi, Duchi si cimentano incisori, cesellatori e fonditori e i pittori rappresentano monete e quanto d'altro che le ricordi.
L’arte della monetazione italica viene esportata ovunque e i tecnici di zecca italiani sono impegnati nelle zecche europee.
Nel 1600 la richiesta di monete è in continuo aumento e nelle zecche arrivano le prime macchine, magli e presse.
Con l’elevata forza che esse generano è possibile aumentare le dimensioni delle monete sia in diametro che in peso. Le nuove caratteristiche delle monete mettono a disposizione dell’incisore un campo maggiore dove esprimere la propria arte.
La monetazione degli stati germanici del XVII secolo, in particolare i grossi talleri d’argento, rappresentano la nuova arte barocca che sta conquistando tutto il continente.
I talleri, grandi monete di derivazione medaglistica, influenzarono tutta la monetazione europea.
Le raffigurazioni dei personaggi è curata in ogni piccolo dettaglio. Le figure armate, massicce, con parrucche abbondanti, scene paessaggistiche di città quasi fossero vedute pittoriche, il conio inciso con maestria creano un effetto di elaborazione sovrabbondante


Tallero 1642 AUGSBURG - Kaiser Ferdinando III
 


Tallero 1694 BAYERN - Kaiser Maximilian II
 


Tallero 1792 - REGENSBURG - Kaiser Franz' II

In Italia l’arte monetale più bella e significativa è rappresentata dalle monete papali.

Il ritratto o la rappresentazione di paesaggi è sempre perfettamente racchiuso nel diametro della moneta dimostrando la conoscenza delle regole della proporzione. Questa caratteristica sarà ancor più espressa con l’arrivo in Roma della famiglia di incisore bavaresi gli Hamerani.

Innocenzo XII (1691 - 1700) Piastra   D/Busto del pontefice - R/Porto di Ostia

Clemente XII (1730 - 1740) Zecchino  D/Chiesa seduta su nubi - R/Stemma
 

Clemente XXI (1700 - 1721) Medaglia annuale anno XIV
Busto del Pontefice - Veduta dei bagni di Nocera
 Incisore E. Hamerani


Benedetto XIII (1724 -1730)  Medaglia 1725
Busto del Pontefice - Basilica Vaticana
 Incisori E e G Hamerani

All’inizio del diciannovesimo secolo, avviene quasi improvvisamente un cambio nella rappresentazione monetale. Si passa dalla rappresentazione barocca ad una nuova espressione più lineare, i ritratti si fermano alla sola figura dell’uomo e non alle vesti o alle armi. La Rivoluzione Francese lasciò la sua impronta non solo nel campo filosofico politico, proprio in Francia la trasformazione dello stile monetale fu totale. Il capo incisore della zecca di Parigi Nicolas-Pierre Tiolier, disegnatore dei profili di Napoleone Primo Console, influenzerà profondamente i contemporanei.

Il ritratto di Napoleone era tagliato all’altezza del collo, gli occhi e la bocca sono delineati con cura ed il fascino che si emana dalla ritratto è lo stesso che si recepisce dalle raffigurazioni greghe o imperiali romane.
Ormai la ricca incisione barocca lascia il passo alla nuova incisione sobria con un sapore pre classico.
Medaglia  Pace di Campoformio 1797

REPUBBLICA CISALPINA1801 - 30 soldi

REPUBBLICA SUBALPINA Marengo di Marengo 20 franchi

REGNO d'ITALIA 40 Lire 1813 M
 

In tutta Europa il nuovo modo di incidere si difonde e i vari stati si adeguano e gli incisori propongono le loro opere. Ricordiamo in Inghilterra il Pistucci autore del famoso S. Giorgio che uccide il drago del 1820 ancora usato per le strerline. I Wyon che con incisioni meno eleganti ma più delicate raffigurarono la regina Vittoria su monete e medaglie.


Regina Vittoria
Sterlina 1882 - Stemma


Regina Elisabetta
Sterlina 1962 - S. Giorgio che uccide il drago

Anche la monetazione italiana del regno segiurà questi canoni, la figura del re è proporzionata e secondo i canoni francesi, solo con Vittorio Emanuele III che da numismatico impone scelte classiche. Gli incisori ripropongono quadrighe, simboli, presentazioni che uniscono all’arte antica un nuovo tocco contemporaneo. Artisti quali F. Speranza, Boninsegna, Giorgi, Motti, Simonetti, Romagnoli firmeranno le più belle monete del regno.

   2 Lire 1908

Moneta del Cinquantenario - 5 Lire 1911

20 Lire 1936 Quadriga Lenta
 

L’arte incisoria grazie alle macchine subisce una radicale trasformazione. Utilizzando il pantografo si poterono ridurre a piacimento gli elaborati che gli incisori hanno creato con cura.

L’artista crea il disegno in rilievo in creta o cera, in grandezza superiore a quella per i coni. Egli può dedicare alla composizione tutta l’attenzione possibile per ottenere anche i più piccoli dettagli. Egli è cosciente che durante la riproduzione parte dell’opera non sarà riprodotta ma sarà simile a quanto avrebbe ottenuto lavorando su dimensioni ridotte.
Con questi sistemi è possibile riprodurre diversi coni da un unico elaborato. Il procedimento è economico, la macchina fornisce molti coni a basso costo e un solo ritratto-modello può essere usato per tutte le monete correnti , nelle diverse dimensioni.
La monetazione moderna anche se realizzata con cura non avrà incisività nei ritratti.
Sicuramente l’utilizzo di macchine allontana l’artista dalla sua opera, intesa come moneta finita. Egli cura, elabora il progetto con grande cura, ma il conio ottenuto con il processo meccanico non è cosa che gli appartiene, non è un suo prodotto.


febbraio 2005/acnm

Bibliografia Generale
C.H.V. SUTHERLAND  - Arte nella Moneta – Circolo Numismatico Ligure "Corrado Astengo" – Genova 1992
dott.F.CECCARELLI - Introduzione alla Medaglistica - Centro Culturale Numismatico Milanese 1983
Graham Pollard - Giuseppe Mauri Mori - Medaglie e Monete - Fabbri Editore1989
Miselli - Le medaglie papali
 
 

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